Meno paillettes e più cultura, al Baff vince la sobrietà
Presentata nella sede dell'Istituto Antonioni l'undicesima edizione del festival del cinema. Tanti gli anniversari da commemorare con una particolare attenzione ai vent'anni dalla scomparsa di Fellini
Undicesima edizione per il Busto Arsizio Film Festival. Archiviate le polemiche di ogni sorta gli organizzatori hanno presentato questa mattina, mercoledì, i principali contenuti del programma di quest’anno della rassegna che si terrà in città dal 13 al 20 aprile. Dopo aver svelato il tema qualche settimana fa, dal titolo "L’altra faccia della medaglia", la B.A. Film Factory e l’amministrazione comunale hanno alzato il sipario sui contenuti partendo dalla serie di anniversari che verranno commemorati quest’anno.
Quello più cinematografico è certamente il ventennale della scomparsa di Federico Fellini che verrà ricordato in ogni modo all’interno del programma degli eventi, in particolare lo Spazio Festival ricorderà le forme felliniane grazie al lavoro di un gruppo di architetti e professionisti; altro anniversario cinematografico è quello dedicato a Piero Chiara (scrittore che prestò molte opere al cinema, ndr) del quale ricorre il centenario della nascita; sono invece 150 gli anni che ci separano dalla nascita di Gabriele D’Annunzio che verrà ricordato cinemtograficamente con attraverso la proiezione della versione restaurata di "Cabiria" del 1914, secondo colossal della storia del cinema per il quale il "Vate" scrisse le didascalie.
L’ultimo anniversario da ricordare è quello meno legato al cinema: il 17 secolo trascorso dall’editto di Costantino con il quale venne sancita nel 313 d.C. la libertà religiosa. In particolare per quest’ultimo tema saranno ospiti del Baff due grandi firme del giornalismo italiano come Vittorio Feltri, direttore de "Il Giornale", e Gianluigi Nuzzi autore di "Vaticano spa" e "Sua Santità", due libri che hanno contribuito ad aprire un nuovo corso nella storia della Curia Romana (martedì 16 aprile alle 18 presso l’auditorium dei Molini Marzoli). Sempre su questo tema verrà proiettato (ore 21), fuori concorso, il film della regista e attrice libanese Nadine Labaki dal titolo "E adesso dove andiamo?" sulla convivenza fra cristiani e musulmani in un piccolo centro dell’entroterra libanese. Tutta giocata sul tema de "l’altra faccia della medaglia" la scelta dei film nel concorso principale "made in Italy – Anteprime" mentre la società liquida è il tema di fondo dei film nel concorso "Made in Italy – Scuole".
Ulteriori ospiti e il programma dettagliato verranno presentati nei prossimi giorni. A partire dal 7 aprile, comunque, lo Spazio-festival di piazza San Giovanni sarà già aperto ai cinefili e ai curiosi. Il sindaco Gigi Farioli, insieme al presidente dell’Icma Alessandro Munari, al direttore Andrea Castellanza e al presidente del Festival Alberto Armiraglio hanno voluto ringraziare tutti coloro che si sono impegnati nella rete rganizzativa intessuta per fare in modo che questa esperienza non morisse tra i tagli alla cultura che tanto vanno di moda ultimamente. Quest’anno – hanno ribadito tutti – il festival abbandona la ribalta dei grandi ospiti e dei nomi altisonanti per fare spazio a chi sta dietro lo star system (registi, scenografi, sceneggiatori, direttori della fotografia), una caratteristica che questo festival ha sempre avuto ma che quest’anno troverà ancora più spazio.
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