Unendo Yamamay, che spettacolo! Conegliano travolta in gara 1
Biancorosse devastanti all’esordio nelle semifinali scudetto: le venete si arrendono in tre set a una Busto scatenata. Marcon in stato di grazia, difesa e ricezione super. Lunedì al Palaverde si può già chiudere la serie
Che Marcon, che Yama! Non potevano iniziare in modo migliore le semifinali playoff di Busto Arsizio, che davanti al suo pubblico fa fuori Conegliano in tre set e dà un fortissimo segnale alle antagoniste in chiave scudetto. Se a fine partita in viale Gabardi si canta “I campioni dell’Italia siamo noi” non è certo un caso: oggi le biancorosse sono sembrate davvero quelle del tricolore di un anno fa, se non per perfezione tecnica, almeno per superiorità sulle avversarie e capacità di gestione della gara.
Due set totalmente dominati, uno passato a inseguire e chiuso con cinismo alla prima occasione: la differenza la fanno prima la battuta, che nel primo parziale mette a ferro e fuoco la ricezione di Conegliano, e poi i fondamentali di seconda linea. Ma, a parte questo, è sempre grande Yama a livello di agonismo e intensità difensiva. Cisky Marcon fa gli straordinari contro la squadra che l’ha cresciuta, attaccando ben 30 palloni e mettendone a terra 13, per di più con il 91% in ricezione; Caracuta si riprende alla grande il ruolo di titolare, piazzando un paio di alzate magiche per Bauer, Brinker si esalta nel gioco “sporco” che ama e Leonardi è di nuovo Leonardi, semplicemente. Kozuch, invece, a pochi giorni dalla sua miglior partita dell’anno (contro Giaveno) incappa nella peggiore: davvero un incubo la prestazione dell’opposto almeno fino al terzo set, in cui si riscatta solo parzialmente con qualche pallone a segno a risultato ampiamente acquisito (21% complessivo). Ma se con un attacco spuntato si vince 3-0, figuriamoci allora… Vietato continuare la frase: la pallavolo di questi anni ci ha insegnato che nulla è scontato, soprattutto in vista di gara 2 che si giocherà lunedì 22 in un Palaverde prevedibilmente infuocato.
LA PARTITA – Non c’è il pienone al PalaYamamay, ma l’atmosfera è comunque da brividi, con oltre 3800 spettatori a incoraggiare la squadra bustocca e l’immancabile coreografia a suon di palloncini da far scoppiare al momento giusto. “Mi fai tremare il cuore… Mi fai smettere di respirare…” recita lo striscione sfoderato dai supporter biancorossi. Formazione confermatissima per Conegliano, la stessa della serie contro Villa Cortese; l’unico dubbio per la Unendo Yamamay riguardava il recupero di Caracuta, che è regolarmente al suo posto in regia.
Parte meglio Conegliano con l’ace di Barcellini (0-2), ma due errori delle venete ribaltano subito il fronte e Bauer, in collaborazione con Marcon, mette a segno il 5-3. Cisky sembra scatenata contro la sua vecchia squadra e firma anche il 6-4, poi Nikolova dà una mano con un altro attacco out (10-6). Brinker mette a nudo i limiti della ricezione coneglianese con l’ace del 12-7, costringendo Gaspari al time out; l’Imoco però non cava un ragno dal buco, perché la Yama è grande in difesa e colpisce in attacco con Bauer (15-8). Entra Maruotti per Fiorin, ma Busto dilaga con Marcon e Bauer (20-9) e finalmente anche Kozuch si sblocca per il 22-13. Chiusura affidata ancora a Marcon per un set che ha visto una sola squadra in campo.
Conegliano prova a reagire affidandosi a Nikolova, opaca nel primo set ma già autrice di 3 punti per il 5-7 del secondo. Sempre la bulgara, scatenata, mette a segno anche l’ace del 6-9 e l’attacco del 7-11, dopo due facili occasioni mancate da Kozuch. Busto si affida allora a Bauer, messa in moto da una magia di Caracuta (11-13) e poi efficace anche a muro per il 13-14; il pareggio lo firma sul 19-19 la solita Marcon, dopo un lungo inseguimento e alcune difese spettacolari, ma Kozuch (davvero in un momentaccio) vanifica tutto con altri due errori. Sul 19-21 Parisi ferma il gioco, poi tenta il doppio cambio con Grbac e Faucette e la mossa gli porta fortuna: Arrighetti pareggia di nuovo (22-22) e la Yama passa in vantaggio grazie a un errore di Calloni. Sul punto successivo Brinker travolge Rossetto procurando 2 set point alla Unendo Yamamay; Calloni annulla il primo ma ancora Brinker mette fine al parziale sul 25-23 e porta Busto sul 2-0.
La Yama ritrova la battuta in avvio di terzo set e costringe Conegliano a due errori consecutivi, prima di firmare il 7-4 a muro con la coppia Bauer-Kozuch. Time out veneto, ma Busto fa gli straordinari in difesa e il parziale si allunga fino al 10-4, con Agostinetto in regia al posto di Camera; Marcon piazza un altro ace per il 13-6 e Arrighetti fa gli straordinari a muro (17-8). Partita di nuovo in totale controllo delle biancorosse, con Kozuch che si rifà viva per il 20-12. Conegliano prova troppo tardi a imbastire una reazione (dal 22-12 al 23-18), le padrone di casa non si fanno spaventare e siglano con Brinker il 25-19 che le porta in vantaggio nella serie.
LE INTERVISTE – “Siamo partite cattive e lo siamo rimaste fino alla fine”: così Francesca Marcon sintetizza la grande prestazione della Yama in gara 1 di semifinale. “Abbiamo tenuto alto il livello di gioco in tutti i fondamentali: ricezione, attacco, battuta, anche se la correlazione muro-difesa è la cosa che ha funzionato meglio. Nel secondo set sono state loro a crescere molto, ma noi non ci siamo fatte distrarre”. La migliore in campo, però, è stata proprio la numero 7: “Bene, ma io non mi accontento mai. Ho acquistato un po’ di fiducia in me stessa e spero di poter crescere ancora”. Carlo Parisi è l’emblema della tranquillità: “Non sono sorpreso dalla prestazione, vista la qualità e l’intensità con cui la squadra aveva lavorato in settimana. Del resto sapevamo di dover affrontare un’avversaria di valore e sappiamo che in gara 2 non sarà la stessa cosa: Conegliano ci terrà molto a riscattarsi in casa, dove negli ultimi temp sta giocando benissimo”. Non è stata però la serata di Maggi Kozuch: “Vero – dice il coach bustocco – ha faticato a trovare il ritmo della partita, ma non ho pensato di cambiarla perché lei è molto utile anche in altri meccanismi di squadra, dalla battuta al muro passando per la difesa”.
Grande delusione in casa Imoco, più per l’atteggiamento in campo che per il risultato: “Non aveva senso essere così tese – commenta Cristina Barcellini – perché non avevamo nulla da perdere. Pensavo che avremmo affrontato la partita con uno spirito migliore, dobbiamo crederci un po’ di più. Peccato per quel secondo set un po’ compromesso da un mio errore in battuta. Mettiamola così: anche la serie precedente era cominciata male, poi…”. Ancora più netto il giudizio di Marco Gaspari: “Sembrava che giocassimo per la salvezza invece che in una semifinale scudetto. Questa partita mi ha ricordato molto la gara di andata in campionato, non eravamo presenti di testa, avevamo paura e non si sa bene di cosa. Il fatto che loro abbiano chiuso con solo 3 muri non è un demerito di Busto, ma una conseguenza della nostra tendenza a evitare il muro avversario. Per avere speranze contro questi avversari dobbiamo giocare al 100% e sperare che loro non facciano altrettanto: questa sera non ci siamo riusciti”.
Unendo Yamamay Busto Arsizio-Imoco Conegliano 3-0 (25-16, 25-23, 25-19)
Busto A.: Faucette, Grbac, Brinker 14, Taborelli ne, Leonardi (L), Marcon 14, Bauer 11, Kozuch 7, Lombardo ne, Arrighetti 9, Caracuta 1, Bisconti. All. Parisi.
Conegliano: Agostinetto, Maruotti, Fiorin 6, Daminato (L), Camera, Zanotto, Rossetto (L), Calloni 11, Nikolova 11, Crozzolin, Barcellini 14, Barazza 4. All. Gaspari.
Arbitri: Ilaria Vagni e Gianni Prandi.
Note: Spettatori 3863. Busto: battute vincenti 2, battute sbagliate 7, attacco 44%, ricezione 80%-56%, muri 3, errori 12. Conegliano: battute vincenti 2, battute sbagliate 6, attacco 34%, ricezione 77%-50%, muri 6, errori 19.
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