Vitucci: “Primo tempo troppo modesto”
Il coach non cerca scuse: "Per vincere con Venezia dobbiamo giocare bene: noi non l'abbiamo fatto". Voti: si salvano Sakota e Dunston ma Polonara e Rush non si ripetono
Francesco Vitucci, sempre applaudito al “Taliercio” non cerca scuse nel dopopartita della gara che ha segnato il primo ko biancorosso nei playoff 2013. «Stasera abbiamo disputato un primo tempo molto modesto sotto tutti i punti di vista, dall’approccio alla difesa. La Reyer invece è stata fin da subito molto determinata per vincere e, quando abbiamo ricominciato a giocare, la partita aveva già subito uno strappo decisivo. Il brutto è questo, il bello è che tra 48 ore rigiochiamo: lo dovremo però fare con ben altra attenzione e condizione».
Vitucci (foto di S. Raso) ha una risposta per spiegare i due tentativi, poi abortiti, di rimonta: «Quando non hai la giusta attenzione succede che reagisci con i nervi, perché nessuno dei giocatori vuole perdere; a quel punto però spesso manca la lucidità di fare le cose semplici ed efficaci nel momento giusto, la reazione nervosa ha poco costrutto e ci si ferma lì». Il coach poi sfodera la frase migliore per spiegare il k.o. («Noi siamo scesi in campo per giocare, loro per vincere») e prosegue: «Qualificarci con un 4-0 sarebbe stato la perfezione ma non possiamo nemmeno chiedere troppo: c’è anche un avversario da rispettare e contro cui dobbiamo giocare bene per vincere e oggi non l’abbiamo fatto. Niente di grave, ma mi auguro che questa sconfitta faccia bene in vista di sabato, perché abbiamo sciupato una fiche importante».
Sul fronte opposto ecco coach Andrea Mazzon che, quando gli viene riportata la frase di Vitucci sulla differenza tra giocare e vincere, si dice d’accordo: «Credo che Frank abbia fatto una disamina giusta: i miei sono stati bravissimi, con tre sole palle perse nel primo tempo, due delle quali non su situazioni di gioco attivo. E in generale abbiamo fatto grande attenzione nel correggere quegli errori che ci erano costati caro in gara 3: a me questa è sembrata una partita molto simile alla seconda, ma con un epilogo decisamente migliore». Il tecnico lagunare ora guarda avanti: «Abbiamo due giorni per prepararci alla quinta della serie, un match che sarà bellissimo da giocare, in cui avremo la possibilità di ribaltare l’inerzia. Troveremo un ambiente caldo ma non è un problema: fa parte del gioco e io, che ho allenato anche davanti a pubblici di ventimila persone (in Grecia ndr) ma la gente non fa canestro. Anzi, ci sono anche più stimoli. Di certo la Reyer non ha fretta di chiudere la stagione».
PAGELLIAMO – Sakota 6,5 (Ultimo ad arrendersi, ma è pur vero che sbaglia i tiri a partita ancora aperta); Banks 5,5 (Parte a razzo ma si spegne presto adeguandosi al resto della squadra); Rush 4,5 (Non concede il bis di martedì, naufragando presto); Talts 5,5 (Fa un po’ di legna ma servirebbe ben altro); De Nicolao 5 (Confusione, errori, difficoltà: non riesce a cambiare i ritmi quando sostituisce Green); Green 5 (Dà la scossa di nervi dopo l’intervallo ma non basta a raddrizzare un primo tempo stortissimo); Cerella 6,5 (Minuti veri giocati nel modo giusto); Ere 5 (Non prende la targa a Diawara, i falli lo tolgono dal match troppo presto); Polonara 5 (Vitucci lo manda in quintetto senza esserne ripagato. Non ingrana mai); Dunston 6 (Di riffa o di raffa fa sempre bottino e costringe la difesa a tenerlo d’occhio. Ma gli serviva un contorno diverso).
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