Mario, l’ultimo viaggio con la sua Varese

L’ultimo viaggio di Mario Pastore si è compiuto. La storia del ragazzo morto in Australia, e della raccolta di fondi per riportare la salma in Italia, ha commosso tutta la città. Oggi è stato il momento del commiato, nel funerale che si è tenuto alle 14 nella chiesa S. Massimiliano Kolbe di viale Aguggiari, a Varese. La cerimonia è stata molto toccante, in una chiesa piena e con una forte partecipazione di tanti ragazzi. La funzione è stata celebrata da don Claudio Maggioni, insieme con don Michele Robusti. Era presente anche l’assessore ai servizi alla famiglia del comune Enrico Angelini. I parroci hanno letto l’episodio evangelico della resurrezione di Lazzaro, mentre nella sua omelia don Claudio ha ricordato la figura del ragazzo: «Nella via siamo tutti chiamati a un cammino lungo – ha detto – e a volte incomprensibile. Bisogna dire grazie a tutti coloro che hanno accompagnato Mario fino a qui, con grande sensibilità umana. Questa nostra città si è risvegliata grazie a questo evento. Oggi ci accorgiamo di conoscerti e ti vogliamo ancora più bene».
Alla fine della cerimonia la sorelle di Mario hanno voluto lanciare un messaggio al fratello e a tutti i presenti. «Noi vogliamo onorare il tuo insegnamento – ha spiegato la sorella Romina – nella vita bisogna avere coraggio, per fare quelle scelte che la vita te la cambiano davvero. Come hai detto tu, l’ultimo giorno: la mia vita adesso è piena. A presto Mario e guida tutti noi. A tutti i presenti voglio dire grazie dal profondo del cuore. Come direbbe Mario. Il mio consiglio è vivere». La sorella Manuela ha invece letto una poesia che aveva condiviso con il fratello prima della morte. Don Michele ha rivolto alla famiglia il saluto di tutto l’istituto don Gnocchi di Malnate. Poi la bara, con alcune maglie sportive, è stata portata davanti alla chiesa, dove gli amici hanno preso il microfono e parlato ancora con brevi ricordi di Mario. Nel sagrato è stato posto un grande ritratto di Mario ottenuto con una elaborazione grafica di sue fotografie, e ancora un pannello con una poesia.
Per i presenti era possibile firmare un registro per la famiglia e prelevare una fotografia del ragazzo con la seguente frase: «La morte non è niente. Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Asciuga le tue lacrime e non piangere, il tuo sorriso è la mia pace».