5 Stelle: “Accam va in senso opposto al resto della regione”
Il Movimento interviene sulla questione del progetto di ristrutturazione del termovalorizzatore di Borsano: "Non vogliamochiudere l'azienda ma cambiarne la missione realizzando un centro di riciclo spinto"
Riceviamo e pubblichiamo.
Il Movimento 5 stelle di Busto Arsizio in occasione del rinnovo del CDA di Accam, e visti gli articoli usciti sui giornali locali in questi giorni, desidera ribadire la sua ferma contrarietà al progetto di Revamping dell’inceneritore di Borsano che richiede un ingente investimento (oltre 40.000.000 di euro) il cui costo ricadrà sui cittadini dei Comuni del consorzio che già oggi pagano una cifra superiore del 20% rispetto ad altri impianti regionali per il conferimento dei rifiuti. Si tratterebbe, tra l’altro, di uno degli ultimi progetti di questo tipo in Lombardia, infatti le direttive della Regione, con l’approvazione a maggioranza della mozione proposta dal consigliere Gianmarco Corbetta (Movimento 5 stelle), sono chiare: dare priorità alle politiche di riduzione, di riuso e di raccolta differenziata finalizzata al riciclaggio dei rifiuti urbani; intraprendere ogni iniziativa di propria competenza affinché non si realizzino progetti di ampliamento, in termini di capacità di smaltimento rispetto ai quantitativi ad oggi effettivamente trattati, degli impianti di incenerimento esistenti.
Tempo addietro, a sostegno di rifiuti zero, dicevamo che noi non volevamo chiudere l’azienda ma cambiare la missione dell’azienda chiudendo l’inceneritore e realizzando un centro di riciclo spinto sul modello di quello esistente a Vedelago, che avrebbe portato più lavoro e di conseguenza più assunzioni. Attualmente, se in Accam ci fosse un impianto di separazione della frazione umida e della frazione riciclabile dall’indifferenziato, la quantità di rifiuti da bruciare sarebbe ulteriormente ridotta e le materie prime recuperate coprirebbero i costi.
Sappiamo che tale possibilità è realistica e non osteggiata dai tecnici dell’azienda, manca solo la volontà politica di realizzarla (in particolare deve essere l’assemblea dei soci a dare indicazioni in tal senso al CDA).
Ultimo, ma non meno importante, l’impatto ambientale di un inceneritore sul territorio: gli studi epidemiologici compiuti in zone con presenza di inceneritori hanno rilevato un aumento di alcune patologie tumorali e cardiovascolari, pertanto tali impianti non dovrebbero essere ubicati nei pressi dei centri abitati ( nella sola Busto Arsizio vivono 80.000 persone) e infatti l’ARPA Lombardia definisce Accam un impianto ad elevato impatto ambientale.
Ci auguriamo quindi che il nuovo Consiglio di Amministrazione voglia cogliere la preoccupazione delle associazioni presenti sul territorio e studiare delle alternative al Revamping dell’impianto.
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