Bressan e Pavoletti fanno volare il Varese
Il Varese in dieci uomini (espulso Bjelanovic) batte la Reggina grazie all'incornata vincente del centravanti all' 83° (1-0). E il portiere mette il sigillo con alcuni interventi da campione
Prima il lampo, poi il tuono. La saetta è una punizione calciata magistralmente in area da Zecchin, il rombo che la completa è l’incornata con cui Pavoletti segna la quarta rete in quattro partite e permette al Varese di battere la Reggina a Masnago (1-0).
Ancora il Pavoloso quindi, la mossa di mercato più attesa e sofferta, risolve i problemi biancorossi e spinge la squadra di Sottili verso l’alto sino al quarto posto a soli tre punti dall’Empoli capolista. Il tutto nonostante il Varese sia rimasto in dieci al quarto d’ora della ripresa per un’espulsione clamorosa di Bjelanovic: doppia ammonizione in meno di un minuto e doccia anticipata per la punta che era appena entrata in campo. Nel leggere la gara va però detto che il risultato è bugiardo: fino all’acuto del centravanti biancorosso infatti, ad andare più vicina al gol era stata la Reggina respinta in più occasioni da un Walter Bressan pigliatutto. La rete di Pavoletti è dunque servita anche a mascherare qualche pecca in casa Varese: se infatti dal punto di vista agonistico e del cuore la squadra di Sottili è stata convincente, da quello tattico ha lasciato più di un dubbio. Senza Neto la squadra ha arretrato il proprio baricentro, soprattutto dopo le prime occasioni avute dalla Reggina, e ha a lungo subito il gioco impostato da Atzori senza trovare la fantasia necessaria per pungere. Benassi, portiere ospite, non ha infatti dovuto effettuare parate particolarmente difficili anche perché Pavoletti è rimasto troppo isolato ed è spesso stato costretto a ripiegare. Note che Sottili si sarà segnato in vista del secondo impegno interno consecutivo, quello di sabato contro la Ternana: il Varese ci arriverà con il morale alto e con una striscia positiva che dura dalla seconda giornata. Credenziali importanti per una Serie B che è alla ricerca dei suoi padroni e che vede anche avanzare una candidatura dal Sacro Monte: con un centravanti così, si incute timore a tutti.
COLPO D’OCCHIO – Si vede un po’ più di pubblico nel mite martedì sera di Varese rispetto alla prova vincente con il Pescara. Peccato che la chiusura strade ingolfi ancora il traffico di Masnago anche a più di un’ora dall’avvio della partita. Discreta presenza di tifosi reggini sugli spalti, belli i cori della Nord per Alfredo Luini, lo storico tifoso disabile tornato al suo posto dopo alcuni problemi di salute.
CALCIO D’INIZIO – Neto non ce la fa e resta in tribuna; Sottili stupisce perché oltre a lui tiene fuori anche gli altri veterani Corti e Zecchin. Ne viene fuori un cambiamento di modulo, con Pavoletti unica punta avanzata e Tremolada (preferito a Lupoli) a metà strada tra il bomber e un centrocampo che vede Barberis accanto a Damonte. La Reggina a sua volta si presenta con tre punte e un 3-4-3 che durerà per pochi minuti, perché poi Atzori riporterà Fischnaller ad agire in fascia lasciando Cocco e Di Michele avanzati.
IL PRIMO TEMPO – Quello che inizia la partita è un Varese fresco e brillante: per i primi 20′ la Reggina non vede una palla mentre i padroni di casa si cercano e avanzano in modo sveglio e intelligente. I tentativi di Tremolada (tiro teso ma centrale), Ely (alto da buona posizione) e Lazaar (bordata fuori di poco) sembrano il preludio a qualche colpo di artiglieria pesante che però non arriverà. La Reggina infatti cambia l’inerzia della gara nel giro di pochi minuti: Bressan deve compiere due miracoli, coadiuvato da Rea nel primo caso, per dire no a Fischnaller e Di Michele. A quel punto il Varese perde di coraggio, arretra, lascia troppo solo Pavoletti e fatica a ritrovare i ritmi. L’unico tentativo è un colpo di testa di Cristiano che, contrastato da Adejo, mette fuori e subisce anche un colpo.
LA RIPRESA – L’intervallo non cambia il Varese che, anzi, appare ancora più incerto e, oseremmo dire spaesato. Sottili attende a cambiare l’assetto e paradossalmente quando decide le sostituzioni paga dazio. Al 14′ infatti entrano Zecchin e Bjelanovic e quest’ultimo rimedia due ammonizioni in 2′ lasciando i compagni in dieci (foto sopra). Decisione forse eccessiva quella di Fabbri (non in gran serata), ma l’esperto attaccante avrebbe potuto evitare di contrastare Lucioni con irruenza in occasione del secondo giallo, con mezz’ora da giocare.
Lo 0-0 è comunque rimasto sul tabellino perché davanti a Bressan è salito in cattedra Ely, importante al 22′ nel chiudere Maicon sfuggito a Lazaar. Il giovane marocchino, generoso ma esausto ha poi lasciato il campo a favore di Franco. Poco dopo la mezz’ora la pressione ospite ha rischiato di essere premiata: prima Maza ha impegnato Bressan con una fucilata da lontano “contenuta” in corner con i pugni, poi Lucioni di testa ha costretto il portiere a un nuovo miracolo, con una deviazione sulla traversa e da lì sul fondo. A rompere la pressione solo i tentativi di Pavoletti bravo a guadagnare metri e punizioni su ogni rilancio dalle retrovie. Non a caso, su una situazione di questo tipo, è nato il gol al 37′: a calciare è andato Zecchin che ha pescato alla perfezione il proprio centravanti, capace di staccare più alto di Lucioni (foto) e di battere imparabilmente Benassi. Gol bello e chirurgico: alla Reggina già certa almeno di un punto non sono bastati i 4′ di recupero. Troppo forte la mazzata subita, tanto che pure l’ottimo Maicon ha fallito da pochi passi l’ultima occasione.
TABELLINO – INTERVISTE – PAGELLE – LIVE
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Giuseppe Mantica su Un futuro nella musica per il cardiologo dell’ospedale di Gallarate Giovanni Gaudio in pensione a fine anno
Bustocco-71 su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
PaoloFilterfree su Dall’abbandono alla rinascita: la lunga marcia dell’ex Aermacchi
Felice su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
lenny54 su È arrivato il gran giorno a Monteviasco: dopo sette anni di stop riparte la funivia
Adriana Andriani su Bogno, la Fondazione Sacro Cuore in liquidazione. Bini: "Non c'erano le condizioni economiche per proseguire"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.