Fatevi belli arriva Varesenews

In Valcuvia abbiamo trascorso una settimana entusiasmante. Giornate accompagnate da una natura esuberante e da un popolo orgoglioso della terra in cui vive, appassionato dell'arte e del lavoro che l'intera valle, da Cuvio a Caravate, passando per Gemonio, Cocquio Trevisago, Orino e Azzio, ha saputo generare nei secoli

«Oggi Varesenews a Cuvio, fatevi Belli». Nulla più di questa scritta, appesa in bella vista nel negozio del parrucchiere Giorgio Roncari, puo’ riassumere l’entusiasmo di una settimana trascorsa in Valcuvia. Sono state giornate accompagnate da una natura esuberante, da un popolo orgoglioso della terra in cui vive e appassionato dell’arte e del lavoro che l’intera valle, da Cuvio a Caravate, passando per Gemonio, Cocquio Trevisago, Orino e Azzio, ha saputo generare nei secoli e continua a generare in forme diverse. Il grigiore della crisi, di fronte a tanta energia, si è trasformato in una luce intensa, a volte difficile da affrontare anche per uno sguardo allenato alle sorprese com’è quello del 141 Tour.
Il nord del Varesotto è una terra di frontiera che ha saputo trovare una sua identità forte grazie a una tradizione riscoperta negli anni capace di suggerire uno sguardo alternativo alla globalizzazione o, per usare le parole di don Silvio, parroco di Gemonio, «che ti obbliga a rallentare e a riflettere più in profondità».

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Caravate: le persone 4 di 40

I NUMERI Solo poco più di 13mila abitanti, ma ancora una grande attenzione. Sono stati 22mila i visitatori unici che hanno visto i 1400 post realizzati per oltre 400.000 minuti complessivi passati sui live.

LE PERSONE Oltre 400 le persone fotografate e con le quali abbiamo avuto un contatto e che meritano il vero applauso. «Farsi belli per Varesenews» significa presentare e rappresentare al meglio la realtà in cui si vive. La passione degli amministratori, delle pro loco e delle centinaia di volontari che danno un senso alla vita di questi paesi, assumendosi quotidianamente la responsabilità, non solo di perpetuare una memoria che altrimenti andrebbe persa, ma di garantire uno sguardo più sereno sul futuro, è qualcosa di impagabile e su cui la politica, così distante dalla vita reale, dovrebbe riflettere.

L’ECONOMIA – La tappa in Valcuvia ha rivelato la presenza di vecchie e nuove attività. C’è una tradizione che ha segnato il tempo e oggi fa fatica a reggere il passo con i competitor stranieri, ma gli imprenditori della Valcuvia, almeno quelli che abbiamo incontrato, continuano ad avere una creatività che ha qualcosa di pionieristico. Ci sono aziende che in 60 anni hanno già cambiato pelle almeno tre volte arrivando a riempire, con i loro prodotti innovativi, gli scaffali dei migliori negozi del mondo. Ci sono imprenditori che innovano e rivoluzionano antichi manufatti e poiché lo ritengono normale non si preoccupano nemmeno di brevettarli. Nella valle ci sono tanti piccoli imprenditori che hanno come prima preoccupazione quella di «non lasciare a casa i loro operai». Sono moscerini con un coraggio da leoni, se paragonati al cinismo di certe multinazionali, come la Usag, che sono leoni con un coraggio da moscerini.

IL FUTURO – Difficile dire cosa ne sarà di tutto questo. Il senso di comunità è una sorta di garanzia ma da solo non basta a garantire un futuro. Ci vuole qualcosa di più, in grado di coniugare tutta questa positività con le pressioni che arrivano dal mondo globalizzato, capaci di penetrare anche nelle mura spesse di un vecchio mulino o di una rocca che ha retto l’urto di duemila anni di storia. In altre parole, ci vorrebbe una visione che dovrebbe arrivare dalla politica, purtroppo oggi incapace di guardare oltre il proprio naso. Il senso civico, la condivisione, la capacità di dare risposte solidali, il ritmo più umano, il valore riconosciuto del lavoro, quasi mai legato al mero arricchimento, sono qualità ritrovate in tutti questi paesi. Non illudiamoci però che siano acquisite per sempre perché hanno bisogno di una cultura radicata che le sorregga nel tempo. Forse è questa la sfida più difficile.

Caravate

Gemonio

Cocquio Trevisago

Azzio

Orino

Cuvio

Per conoscere tutto del #141tour



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Pubblicato il 29 Settembre 2013
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Caravate: le persone 4 di 40

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Caravate: i luoghi 4 di 34

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Gemonio: le persone 4 di 55

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Gemonio: i luoghi 4 di 33

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Cocquio Trevisago: le persone 4 di 70

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Cocquio Trevisago: i luoghi 4 di 63

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Azzio: le persone 4 di 55

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Azzio: i luoghi 4 di 42

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Orino: le persone 4 di 50

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Orino: i luoghi 4 di 82

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Cuvio: le persone 4 di 73

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Cuvio: i luoghi 4 di 33

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