Nathan Never, 20 anni di successi disegnati

Antonio Serra, uno dei tre fondatori della serie racconta qual è il segreto di un lungo successo "Malgrado siano storie fantastiche, sono sempre aderenti alla realtà"

Nathan Never è a suo modo è già un mito.
Ispirato a Rick Deckard, l’agente di Blade Runner, Never è il protagonista del primo fumetto fantascientifico della Editrice Bonelli: la casa editrice che aveva “tirato su” generazioni intere con Tex e Zagor, ha provato ha percorrere questa strada nel 1991 con un albo intitolato “Agente Speciale Alfa” dal tema ambizioso: nientemeno che le tre leggi della robotica di Asimov.
Da allora, e fino a oggi, Nathan Never ha accompagnato schiere di appassionati che si sono affezionati al fumetto ideato dai cosiddetti “tre sardi”, per la loro provenienza geografica: Michele Medda, Bepi Vigna e Antonio Serra. Proprio quest’ultimo sarà ospite di ben tre degli incontri organizzati all’università dell’Insubria nell’ambito del nuovo corso dedicato alla scienza e fantascienza, e a lui abbiamo chiesto come si riesce a far vivere per 20 anni un fumetto fantascentifico realizzato non negli Stati Uniti, dove vivono da decenni i supereroi della Marvel, ma in Italia.

«Beh, abbiamo avuto da un lato grande fortuna, bisogna ammetterlo – sorride Serra – Però abbiamo inastaurato anche un rapporto diretto con l’attualità. Nonostante quelle di Nathan Never fossero storie fantastiche, è sempre stato facile per i nostri lettori capire il rapporto con la quotidianità della loro vita. Il personaggio non è mai sfuggito in una direzione troppo estrosa o incomprensibile, magari molto creativa ma poco interessante per il pubblico».

Parlando di fantascienza, però è difficile non diventare obsoleti: «La difficoltà è stare al passo coi tempi: l’aggiornamento tecnologico continuo ci ha messo nella condizione di dover adeguare costantemente la nostra condizione, non sempre riuscendoci. Basta dire che questa intervista video la facciamo con un piccolo telefonino, mentre la redazione nel fumetto va in giro ancora con grosse telecamere… ci siamo organizzati negli ultimi tempi e abbiamo fatto correzioni, ma effettivamente è una continua corsa a ostacoli tra l’immaginazione e la realtà.Fino ad ora siamo riusciti a farlo: e infatti Nathan Never gode ancora di ottima salute, malgrado una crisi che colpisce molto gravemente il mondo del fumetto».

Ora però la sfida si chiama "Orfani": l’ultima serie di Fantascienza che la Bonelli sta per lanciare, proprio in ottobre: «Sarà realizzata da trentenni, come è giusto che sia, perchè si rivolge a quel pubblico. E, per la prima volta e grazie alla tecnologia, sarà fatta di albi totalmente a colori».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Settembre 2013
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