Da tramvia a pista ciclabile: storia di un’occasione mancata
L’ultima parte del documentario realizzato da Valganna.info, che testimonia la cura con cui venne realizzata la storica linea ferroviaria elettrica che permetteva di viaggiare da Varese fino alla Svizzera
I veri cacciatori del passato sono persone che viaggiano attraverso le passioni. E una di queste – uno dei “pallini” – di Paolo Ricciardi, è da sempre quello della tramvia che un tempo, neppure tanto lontano, collegava Varese al confine con la Svizzera. Oggi di quella linea che senza inquinare permetteva di passare dalla città Giardino al lago Maggiore, l’animatore del sito Valganna.info è andato ad intervistare gli ultimi testimoni: l’anziana che racconta di quando preparava il vin brulè per i tramvieri che dovevano sgomberare le linee dalla neve alle 3 di notte; il custode della storia di ciò che accadde in quella fermata; il proprietario della stazioncina – oggi abitazione privata – dove un tempo qualcuno piazzò una bomba, poi bonificata dopo l’Ultima guerra. Il viaggio di Ricciardi, come quelli realizzati in precedenza nel 2007 (Varese-Ghirla), e nel 2010 (Ghirla-Ponte Tresa) passa attraverso le cartoline in bianco e nero confrontate con alcuni scorci che ancora oggi appaiono come fermi nel tempo. Nel video la voce narrante spiega di come in alcuni tratti il paesaggio sia rimasto invariato, di come ancora resistono prati e boschi dove un tempo viaggiavano i binari realizzati con grande sforzo e in pendenze che oggi paiono impossibili: eppure erano opere realizzate più di un secolo fa. Gran parte della strada ferrata è stata trasformata oggi in pista ciclabile: un lavoro che ha il merito di non gettare tutto alle ortiche e ricordare un pezzo di storia.
La Tramvia Ghirla – Luino – Ponte Tresa from valganna.info on Vimeo.
Due le amare considerazioni che vengono messe in evidenza in questo lavoro e che senza fatica possono condividersi (anche alla luce delle oggettive difficoltà, ma in un’altra zona, a collegare le ferrovie italiane a quelle svizzere): il territorio varesino perse una grande, enorme, occasione per mantenere un sistema di comunicazione su cui poter sviluppare un’idea di gestione del territorio a impatto zero. Inoltre, – e lo testimoniano le immagini finali del documentario – come al solito dobbiamo imparare dai vicini di casa ticinesi, che hanno ancora un esempio di ferrovia leggera che collega Ponte Tresa con Lugano: una linea di cent’anni fa riadattata, ripensata ai bisogni di oggi.
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