Giovedì consiglio comunale, (quasi) tutto per le interpellanze di Quintino Magarò

Il consigliere comunale della Lista Mucci-Orgoglio Gallaratese produce richieste di approfondimento e proposte su ogni tema, dal piazzale da dedicare a Padre Imperatore all'Amsc, dalle disinfestazioni ai parcheggi

A dieci giorni di distanza dall’ultima seduta, il consiglio comunale di Gallarate torna a riunirsi. Ed è una seduta un po’ particolare, perché dei quindici punti all’ordine del giorno, ben dodici sono proposti da Quintino Magarò (nella foto, sui banchi del consiglio comunale). Una vera e propria maratona, per rispondere a richieste e proposte che sono piovute sull’amministrazione comunale da parte di Magarò. Il consigliere comunale d’opposizione è stato a lungo lontano dal consiglio a causa dei guai con la giustizia legati alla Cooperativa Primavera (è stato condannato in primo grado e si sta difendendo nel processo), ma quando ci è tornato ha voluto far sentire da subito la sua voce. Schivando polemiche e controaccuse, Magarò si è lanciato in mille richieste e proposte su ogni genere di temi, dalla toponomastica cittadina alla gestione di Amsc, dalla disinfestazione ai parcheggi. A ridosso dell’estate, sul regolamento della consulta degli stranieri (che riunisce associazioni e rappresentanti delle diverse comunità, a confronto con il Comune) ha sfidato l’amministrazione con una raffica di proposte di modifica, da applicare al regolamento di poche paginette. Per Magarò erano proposte da considerare, per la maggioranza era ostruzionismo: il sindaco Guenzani, dopo l’una di notte e con almeno due ore di discussione davanti, sbottò (dicendo «Noi il giorno dopo dobbiamo lavorare»), Magarò ne ottenne le scuse nel successivo consiglio, ma intanto ha aperto mille altri fronti. «Sono l’unico che fa opposizione», ci ha detto l’altra sera in consiglio comunale. Chissà, forse anche un po’ in polemica con il PdL (con cui era apparentato alle elezioni) e con i leghisti che spesso dall’alto dei loro banchi scambiano sciabolate con Magarò, che viene dall’UDC e alle ultime elezioni è stato "mister preferenze". Intanto Magarò si è ricavato uno spazio sempre più ampio, tanto che ormai anche il nome del buon Mucci è scomparso dal suo gruppo politico. Per il resto, il regolamento non ammette deroghe: lui chiede e propone e polemizza. Giovedì 10 ottobre si va in consiglio: dopo le prime comunicazioni d’apertura e le interrogazioni a risposta immediata nel question time (e già qui Magarò ne presenterà quattro) e la surroga del dimissionario Edoardo Angotti (IdV), sarà tutto suo il campo. «È la conseguenza di una profonda crisi esecutiva di questa maggioranza civica di sinistra ed è il risultato di quasi tre mesi di inattività amministrativa consiliare comunale», polemizza Magarò. Si partirà con l’interpellanza sul piano industriale Amsc, si prosegue con la proposta d’intitolazione del piazzale dell’Aloisianum a Padre Imperatori (presentata subito dopo la morte del conosciutissimo padre gesuita), con un’interpellanza sull’amianto e sugli immobili Amsc, una sulle facilitazioni per inserimento lavorativo di persone svantaggiate, una sulle disinfestazioni di parchi e giardinetti, una sulla raccolta rifiuti, una sul parcheggio sotterraneo di via Bottini. E ancora richieste di chiarimento sulle condizioni della Mornera e sulle piste ciclabili ad Arnate e Madonna in Campagna.
Una maratona, durerà ore e probabilmente si finirà nel cuore della notte.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Ottobre 2013
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