Gli alpini in festa donano un defibrillatore al paese
Domenica 6 ottobre la celebrazione del ricordo dei caduti
Nonostante il meteo ballerino e qualche goccia di pioggia, gli alpini di AGra hanno portato a termine la loro festa domenica 6 ottobre. Oltre agli usuali simboli delle penne nere per commemorare e ricordare la Patria ed i Caduti (alzabandiera e posa di fiori) la giornata è stata caratterizzata dalla donazione di undefibrillatore alla comunità agrese. Un impegno che il gruppo Alpini si era preso organizzando durante la stagione estiva dei pranzi per raccogliere i fondi necessari. E la parola degli Alpini è cosa certa, quindi il capogruppo Maurizio Colombo ha simbolicamente donato il defibrillatore al primo cittadino Ernesto Griggio. Nel suo intervento il sindaco ha ricordato cosa fanno gli alpini in Italia quando c’è bisogno di aiuto e poi ha sottolineato che anche nella realtà del piccolo comune l’apporto di chi porta la piuma sul cappello è arrivata nel 2013 a 900 ore di lavoro a favore della comunità, dal taglio boschivo alla manutenzione di aree verdi. “Agli Alpini basta un sorriso per essere appagati”, così recitava lo striscione esposto su piazza Pasquinelli. Ancora una volta, non parole ma fatti concreti. Data l’importanza di questo strumento “salvavita” erano altresì presenti il Dott. Guido Garzena, responsabile regionale AREU-118 ed Edoardo Duratorre e Paolo Broido, rispettivamente presidente e prefetto del Rotary Club Laveno-Luino Alto Verbano. Garzena si è soffermato sull’importanza di avere volontari attivi sul territorio dotati di strumenti atti a prestare il primo soccorso, Duratorre ha annunciato la disponibilità del Rotary Club a sostenere finanziariamente la formazione dei volontari stessi. Strumenti come il defibrillatore senza volontari correttamente e continuamente formati infatti non ha nessun senso. Ad Agra hanno già aderito in sette alla prossima formazione che si terrà nel mese di novembre. Tutti si augurano che questo strumento non debba mai essere utilizzato, ma la sua presenza lascia un senso di tranquillità in chi è dislocato a circa 30 minuti dall’ospedale più vicino.
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