Pd e comitati: “Il Rile viene sottovalutato”
Santinello (Pd) e il comitato per la difesa dalle inondazioni illustrano le loro preoccupazioni, dalla manutenzione inadeguata o inesistente ad un Pgt poco attento al problema alluvioni
Il Rile, si sa, per Cassano Magnago è un elemento con il quale convivere. In questi giorni, in vista della stagione fredda e delle conseguenti piogge, a richiamare l’attenzione sulla questione è Lino Santinello, consigliere comunale Pd: «Le cinque vasche di laminazione che ci dovrebbero proteggere dalle piene – spiega – non sono più sufficienti. Dalla loro installazione nel novantanove, la città è cambiata. Penso per esempio all’urbanizzazione effettuata in Sant’Anna dove la situazione dello scarico delle acque pluviali andrebbe monitorata vista la nuova conformazione urbanistica». Ma Santinello sottolinea anche altre zone a rischio come Via Trieste dove le serre, sorte intorno al duemila, hanno impermeabilizzato il terreno aumentando conseguentemente il flusso d’acqua. «Fortunatamente, nonostante le piogge, per ora non è successo niente. La verità è che manca un protocollo di manutenzione da parte dell’Aipo (Agenzia Interregionale per il fiume Po, ndr) e tutto resta in mano alla buona volontà del Comune e all’aiuto delle associazioni come gli Alpini».
Qualche disagio però c’è già stato: «Penso per esempio a qualche piena verificatasi in Via Boscaccio. Io posso solo aggiungere di aver consegnato le mie osservazioni sulla situazione di via Segantini in comune il primo di settembre. Ho posto l’attenzione sulle sterpaglie che invadono il letto del torrente, a cui va aggiunta una recinzione di un privato caduta in quel tratto, e che presto se non saranno tolte complicheranno la situazione. Spero la mia segnalazione sia stata girata all’Aipo. La sintesi è che ci sono tanti piccoli problemi che non vengono considerati». Santinello non è l’unica voce ad esprimere preoccupazione riguardo la situazione dei torrenti che attraversano il territorio cassanese. «Secondo il parere dell’autorità del bacino del Po – spiega Antonio Castiglioni del comitato per la difesa dei cittadini dalle inondazioni – il nostro comune è classificato al terzo livello su una scala di quattro per il rischio alluvioni. La situazione è quindi grave e non è concesso abbassare la guardia». Le condizioni che portano Cassano un solo grado sotto la massima pericolosità sono molteplici: i milleottocento metri che il Rile percorre sotto il centro cittadino con un condotto che accoglie un flusso d’acqua limitato, l’urbanizzazione elevata che ha interessato la zona collinare della città e dei paesi a monte, la mancanza di un recapito finale per i torrenti Rile e Tenore che spagliano le loro acqua in un’area tra Cassano e Busto Arsizio.
«Le opere di difesa realizzate – chiarisce Castiglioni – rappresentano un nodo fondamentale per la protezione dei cittadini ma mancano del necessario collaudo, tenendo Cassano in un limbo. Questo perché manca un piano di emergenza comunale di protezione civile per gestire le situazioni di allerta, l’installazione di un sistema di monitoraggio su tutte e cinque le dighe e il mantenimento di un sistema di allarme tramite sirene per l’allertamento della popolazione in caso di esondazione del Rile». Come sono le prospettive future secondo il comitato? Non certo incoraggianti. Il loro parere è infatti che il Pgt presenta due problemi. Da un lato le zone soggette ad alluvioni vedono vincoli che sono però inesistenti mentre invece, nelle zone che sono causa delle alluvioni, non sono inserite nelle fasce a rischio.
Se a questo si aggiunge la minor capacità di laminazione delle vasche presenti, dovuta all’assenza o inadeguatezza della manutenzione, la situazione come detto non pare certo confortante.
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