Biblioteca, Puccini ed ex scuole: il piano per gli edifici
Al centro c'è il destino dell'edificio delle vecchie scuole di via Bottini: l'uso come edificio destinato alla cultura potrebbe mettere in moto un riordino delle strutture comunali nella zona del centro (e non solo)
Una nuova sede in pieno centro per la biblioteca, ma anche per l’Istituto Puccini. L’ipotesi delle nuove sedi per le strutture culturali della città è allo studio dell’amministrazione comunale e si basa su due elementi importanti: da un lato la necessità di pensare un nuovo ruolo per l’edificio delle ex scuole medie di Via Bottini, con un edificio abbandonato da anni e segnato da incursioni vandaliche anche all’interno e con un’area verde in pieno centro. Dall’altro lato, la disponibilità di risorse economiche per avviare il recupero di alcuni edifici, grazie alla vendita di Amsc Commerciale Gas che porterà 12 milioni di euro per interventi d’investimento di Amsc e Comune.
È dunque dalle ex scuole di via Bottini che parte un "domino" che porterebbe a ridefinire tutti gli spazi destinati alla cultura in centro città. La soluzione è allo studio da un mese e più, tra sopralluoghi della giunta e studi tecnici di massima sugli spazi affidati a professionisti: «È un intervento che deve essere valutato attentamente, per questo ci stiamo muovendo con attenzione» dice l’assessore ai lavori pubblici Danilo Barban, che parla ancora di soluzioni da valutare.
Prima questione: via Bottini. Il grande edificio delle "scuole femminili", costruito a inizio del XX secolo, fino a pochi anni fa sede delle medie "Gerolamo da Cardano, potrebbe diventare uno spazio pregevole: ha una struttura molto ampia e con saloni, ha un’ampia area verde alle spalle, si trova in pieno centro, a due passi dalla zona pedonale e a una decina di minuti dalla stazione. Per cosa utilizzarlo? Le ipotesi allo studio sono due: o la biblioteca civica (che da decenni è "costretta" negli spazi angusti dell’edificio di Piazza San Lorenzo) oppure la sede dell’Istituto Musicale Puccini, il conservatorio di Gallarate molto frequentato anche da studenti di altri Comuni. Le due ipotesi sono sul tavolo da tempo, ma la giunta si è riservata di decidere dopo un ulteriore parere tecnico sugli spazi. Nel caso qui s’insediasse la biblioteca, sarebbero necessari lavori più approfonditi e tempi più lunghi (completamento nel 2015), mentre tempistiche più ridotte potrebbe avere il trasferimento dell’Istituto Puccini. In quest’ultimo caso la struttura diventerebbe la "Casa della musica", con spazi destinati ad altri gruppi e associazioni nel settore musicale.
L’attuale sede della biblioteca è l’ex Casa del Balilla costruita a fine anni Trenta. Se la biblioteca civica fosse trasferita in via Bottini, diventerebbe sede del Puccini: la struttura avrebbe spazi adatti all’istituto musicale, oltretutto comprende anche l’originale teatro interno adatto anche per concerti veri e propri.
L’attuale sede dell’Istituto Puccini, Villa Majno, è una pregevole villa borghese d’inizio Novecento, nella zona di Corso Sempione. L’edificio potrebbe essere appetibile per il mercato (a differenza di altri edifici pubblici, come l’ex asilo di Arnate ancora invenduto dopo anni), magari come abitazione di lusso : la vendita consentirebbe al Comune di recuperare risorse per altri progetti. Certo, l’alienazione non è un passaggio facile, prevedibile anche che solleverà polemiche.
Ci sono poi altri edifici che attendevano una futura destinazioni: tra questi, le scuole Medie di Cedrate, risalenti a inizio secolo. Il Comune ha deciso di non procedere alla costruzione della nuova scuola prevista qualche anno fa (evitando anche nuove edificazioni su spazi verdi, che fu contestata anche alla giunta Guenzani) e invece di avviare una ristrutturazione approfondita, da realizzare durante le vacanze estive 2014. La nuova scuola doveva comprendere una nuova palestra, ma l’amministrazione ora pensa ad un accordo perché le scuole usino la nuova palestra coperta della parrocchia, che sta dall’altra parte della strada, evitando nuove strutture.
Ultimo tassello: gli spazi ex-Gam di viale Milano. Qui la giunta Guenzani prevedeva il trasferimento della biblioteca, che fu prima ritardato e poi rinviato a seguito dell’incendio del Maga. Gli spazi ex-Gam sono stati dunque destinati nuovamente al Museo d’Arte Gallarate, in attesa del recupero del museo di via De Magri (che ora ha riaperto, ma solo in parte). Non è escluso che gli spazi siano ora usati comunque anche come sede bibliotecaria, in aggiunta a quella di piazza San Lorenzo e in attesa della sistemazione definitiva della biblioteca. La Civica Biblioteca prevede infatti il passaggio di una parte del patrimonio dal sistema "a scaffale chiuso" (magazzini a cui accedono solo i bibliotecari) a quello "a scaffale aperto", direttamente accessibile dagli utenti, che richiede però spazi più ampi.
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