Farioli stoppa le voci: “Ora pensiamo alla riorganizzazione delle partecipate”
Da qualche giorno si rincorrono ipotesi di nuovi assessorati ma il sindaco chiede a tutti "di non alimentare pettegolezzi" e subordina tutto alla riorganizzazione delle Agesp prima di qualsiasi nomina
In merito agli articoli di stampa sul tema della riorganizzazione istituzionale, il sindaco Gigi Farioli osserva: “Continuo a leggere sulla stampa locale, sia essa on line, sia essa cartacea, notizie relative a curiosi riscaldamenti di peraltro stimabili personaggi, di sesso femminile e maschile, che parrebbero prepararsi ad occupare poltrone assessorili. Nessuno più del sottoscritto è attento e rispettoso, oltre che delle persone, delle formazioni politiche e consiliari, peraltro oggi in curioso tumulto. Ritengo però doveroso sottolineare che è dovere di chi ancora crede che la politica sia un servizio al bene comune e l’Amministrazione un mezzo per rispondere a bisogni e contribuire a un’idea di città e di futuro, non alimentare inutili pettegolezzi e, soprattutto, sottolineare che i ruoli, sia quelli democraticamente scelti, sia quelli frutto di nomine, sono solo un mezzo, il più coerente ed efficace possibile, per raggiungere i fini che ci proponiamo.
Confermo ciò che ho solennemente e sinceramente dichiarato in occasione dell’approvazione del bilancio in aula consiliare. Busto Arsizio ha approvato un bilancio che ha generato attenzione, stupore, e spesso, ingiustamente, invidia e polemiche sterili. Ciò è merito certamente della maggioranza, lo è anche di una minoranza spesso intelligente e non demagogica, lo è della capacità di raccogliere le sfide coraggiose che sindaco e giunta hanno saputo dare ai dirigenti e ai dipendenti, lo è della galassia delle partecipazioni comunali, pur nella caotica situazione di cui sono spesso vittime, non sempre consapevoli, lo è soprattutto dello straordinario tessuto civile e sociale di una città ricca di persone, famiglie, imprese e associazioni che sanno ancora una volta mettersi in discussione e proporre prima di chiedere.
Ho anche detto però che è finito un ciclo; è finita una parte di percorso che si pone, alla vigilia del nuovo sessennio 2014-2020 e in un contesto di straordinaria e, per quanto personalmente io ricordi, senza precedenti crisi economica, sociale e finanziaria. Mi verrebbe di aggiungere anche politica istituzionale e culturale. Ecco perché, pur rispettando le legittime dinamiche delle forze politiche, di maggioranza e opposizione, riconfermo che ogni revisione della governance (deleghe di giunta, incarichi dirigenziali e riorganizzazione degli obiettivi) non può che essere posteriore al raggiungimento degli obiettivi ambiziosi, già indicati nel documento del 14 agosto e sanciti da una delibera dell’intero Consiglio circa il futuro dei servizi e delle loro modalità di gestione.
In sintesi, ogni riorganizzazione dei suddetti incarichi non può prescindere, né anticipare la riorganizzazione non solo, ma anche, dell’attuale governance del sistema delle partecipazioni comunali. Tutto ciò sarà oggetto di un preciso documento, non solo programmatico, che indicherà insieme anche le principali linee strategiche dell’orizzonte per prossimo triennio, e che verrà sottoposto, senza diktat, ma con fermezza, alle forze politiche e consiliari, in primis della maggioranza che ha l’onore e l’onere di essere stata scelta degli elettori, ma anche delle minoranze, e perché no?, delle principali forze economiche, sociali, culturali e associative dell’intero territorio dell’Alto Milanese”.
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