“Il Pgt di Solanti? Bello ma impossibile”
Il capogruppo del PdL risponde alle crtiche di Vittorio Solanti (Pd) sul nuovo Piano di Governo del Territorio che è approdato in consiglio comunale
Anche dopo l’approvazione in consiglio comunale, non si placa lo scontro sul nuovo Pgt di Samarate, che riparte ora a tre anni e passa dalla bocciatura del vecchio Pgt targato centrosinistra, "cestinato" dalla maggioranza Lega-PdL. Proprio a quel nodo torna Massimo Cappellano, capogruppo del PdL samaratese, definendo «il Pgt di Solanti» come «bello ma impossibile». «Noi -scrive Cappellano – allora non l’avevamo capito e ci ostinavamo a ripetere che troppi erano gli ambiti di trasformazione e i piani di intervento integrati che forse servivano per finanziare, quella si, un’ opera faraonica che per fortuna non ebbe seguito, il Polo Culturale Polivalente – altro che una palestra. Insomma pensavamo che non fosse quello di cui Samarate aveva bisogno, ma cosa possimo capire noi. Che peccato però che la sua maggiornanza in ben cinque anni non sia riuscita ad approvarlo quel fantastico Pgt. Sbaglieremo ma ci viene il sospetto che il suo PGT, per quanto bello e premiato, non convincesse neppure loro».
Cappellano contrappone invece al "vecchio" Pgt, il nuovo «che abbiamo definito “Equo e Sostenibile”». Il capogruppo del PdL fa anche riferimento alle osservazioni critiche su commercio e aree di servizi: «Sul commercio bisognerebbe confrontare quali erano le previsioni del piano dell’ex-Sindaco Solanti: molto maggiori. Noi ci limitiamo a licenze di media distribuzione, contenendone in più le aree sia per l’alimentare che non. Inoltre per licenze dell’ alimentare viene data la possibilità solo per attività con licenze già attive sul territorio e che decidano di spostare l’attività nelle aree individuate, ex industriali, che nel contempo verrebbero bonificate». Quanto ai servizi, la critica è considerata «inconsistente»: «siamo partiti per la definizione del PGT proprio dalle aree servizi che ritenevamo necessarie per qualificare la città con le vocazioni socio-assistenziali, sportive e legate all’istruzione che vogliamo sviluppare».
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