La piscina della Moriggia affidata alla Federazione Nuoto?
L'impianto perde più di 500mila euro l'anno e il Comune valuta di affidare la gestione alla FIN, che ne ha fatto richiesta. I lavoratori sono preoccupati, se n'è parlato a lungo in consiglio comunale
Amsc può affidare la piscina della Moriggia alla Federazione Italiana Nuoto, perché ne faccia un centro natatorio d’eccellenza ma soprattutto eviti una perdita annuale di mezzo milione e passa di euro? Più o meno queste le domande su cui ha discusso il consglio comunale di Gallarate giovedì sera. L’ipotesi di affidare la gestione della piscina (che rimane però di proprietà di Amsc, va ricordato) è emersa ormai da qualche settimana, ha anche messo un po’ in agitazione i dipendenti di Amsc che oggi fanno funzionare "la Moriggia".
Il punto di partenza è la gestione in perdita dell’impianto, che pure ha anche un importante valore sociale, per la città. «Nel 2011 ha avuto una perdita di 1.623.000 euro, nel 2012 di 500mila, nel 2012 474mila» ha sintetizzato a suon di cifre l’assessore al bilancio Alberto Lovazzano. «Il presidente di Amsc non ritiene che si possa in futuro ridurre ulteriormente il disavanzo, che pure è dimezzato». In sostanza, ogni anno la Moriggia perde stabilmente più di mezzo milione di euro (il dato del 2012 beneficia di alcuni vantaggi fiscali) e questo è un problema per Amsc, che deve "ripianare" di anno in anno con i soldi dai servizi in attivo (ma intanto non c’è più la società del Gas, venduta quest’anno). Dunque? Qui salta fuori la proposta della Federazione Italiana Nuoto. «Abbiamo ricevuto una manifestazione d’interesse per il discorso tuffi, con possibilità di concentrare sul nostro impianto un discorso federale da parte della FIN, insieme con gestione della piscina stessa» ha spiegato Lovazzano. «La proprietà rimarrebbe Amsc, ma si andrebbe ad affidare gestione». La Federazione ha intensificato i suoi rapporti con Gallarate, pochi mesi fa si è allenata alla Moriggia persino la squadra di fondo, che si alternava con la piscina gallaratese e il Lago d’Orta.
Tra i primi ad allarmarsi, i dipendenti (una quindicina), che hanno scritto al sindaco e ai capigruppo dei vari partiti una lettera, ripresa in aula da Germano Dall’Igna, del PdL. «Esprimiamo la nostra assoluta preoccupazione per il nostro futuro, non sentendoci minimamente tutelati, anche a fronte del silenzio nel quale tutto è accaduto fino ad oggi, senza peraltro esser considerati se non al pari di un "pacco postale"». La preoccupazione è certo stata ripresa a gran voce dall’opposizione (a partire da Quintino Magarò e Massimo Bossi), ma anche dalle file della maggioranza, ad esempio da Dario Terreni (Pd). «Non si può rifiutare confronto con i dipendenti, dobbiamo riflettere anche con loro», ha richiamato il consigliere del Pd.
Anche la Lega è critica e parla, con Bonicalzi, di «svendita» della Moriggia. Contrarissimo il PdL-Forza Italia, che oltre a denunciare lo smantellamento di Amsc, dice che dietro tutta l’operazione c’è la volontà di favorire il Nuoto Club Gallarate, che ha un debito con Amsc per l’uso della Moriggia. «Si vuole salvare una società sportiva che ha più di 130mila euro. I primi che pagheranno saranno i dipendenti, che hanno contratto legato ad Amsc, se FIN prende in gestione dovrà fare contratti, ma può farne di tipo sportivo», ha detto il capogruppo Massimo Bossi. Il debito del Nuoto Club è un tema molto caro al PdL, che contrappone spesso il Nuoto Club (che creò qualche grana al centrodestra ai tempi delle elezioni del 2011) alle altre società sportive. «È fuorviante, il debito del NC è pari a quello di Azalee, fondata da Aldo Simeoni, e Cedratese, fondata tra gli altri da Massimo Bossi» ha contrattaccato Piergiorgio Praderio (lista civica Città è Vita). «Nessuno però chiede che rientrino dal debito domani, perché siamo consapevoli del ruolo importante dal punto di vista educativo che svolgono per la città».
Per ora il consiglio comunale ha votato (con i soli voti favorevoli della maggioranza) un atto d’indirizzo, che dice che Amsc deve andare avanti a valutare l’ipotesi della Federazione Italiana Nuoto. L’alternativa sarebbe non fare niente e accettare il passivo, oppure aprire una gara per scegliere un gestore privato, ma quest’ultima ipotesi è alternativa a quella della FIN, perché la Federazione non può partecipare a gare pubbliche per servizi. Quintino Magarò ha espresso forti dubbi sulla soluzione FIN, perché a suo dire si tratta di «un’associazione senza scopo di lucro che non può avere dipendenti ma solo tesserati sportivi» («ed è per questo che non può partecipare a gare). L’alternativa dei privati, però, è da valutare avendo presente quel che succede intorno: gestire le piscine (anche per i costi energetici) non è impresa facile, lo racconta anche la cronaca. «Lo scorso – ha ricordato Piergiorgio Praderio – è fallita Swim Planet, società privata che gestiva sei piscine, i cambi di gestione non sono facili» (per i lavoratori, ma pure per gli utenti degli impianti). «In questi casi con il privato non ci sono garanzie per i dipendenti coinvolti, con la FIN ci sarebbero». Le garanzie per i lavoratori coinvolti sarebbero infatti una dei quattro «paletti» posti alla FIN, insieme alla tutela per le società sportive che usano l’impianto, la tutela della fruizione privata e la garanzia di un esercizio in pareggio, se non addirittura di un utile per Amsc. L’ipotesi di esternalizzare la gestione, comunque, è ora ufficiale.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
PaoloFilterfree su "La sanità pubblica è a rischio privatizzazione": la raccolta firme on line contro il taglio delle tariffe
elenera su La patente a 18 anni? "Non è più uno status symbol"
Felice su La patente a 18 anni? "Non è più uno status symbol"
Alessandra Toni su "La sanità pubblica è a rischio privatizzazione": la raccolta firme on line contro il taglio delle tariffe
lenny54 su "La sanità pubblica è a rischio privatizzazione": la raccolta firme on line contro il taglio delle tariffe
Valeria Vernon su MV Agusta la situazione è critica: il sindacato dice no ai licenziamenti collettivi
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.