MCGyver, le leggi di Murphy e i supereroi a quattro ruote

Angela Gambirasio, psicologa di Bolladello, ridefinisce il concetto di “normale” e di “disabile” con "Mi girano le ruote", una autobiografia divertente e spietata

«Se in questo libro pensate di leggere la tragica storia di una povera disabile afflitta da una malattia, emarginata dalla società e ai limiti del sostentamento economico, vi sbagliate di grosso. A meno che non siate del Fisco. In tal caso devo ammettere che, in effetti, vivo una straziante sofferenza quotidiana fatta di solitudine e povertà. Gli altri lettori si preparino a vedere sconvolta l’iconografia classica del disabile».

Comincia così, e mantiene tutte le sue promesse, il libro di Angela Gambirasio “Mi girano le ruote” edito dalla casa editrice sarda “Voltalacarta”. Angela, psicologa di Bolladello di Cairate al lavoro al centro orientamento dell’Università statale di Milano, blogger spiritosa e twittarola tagliente con l’account @engyohengy,  ridefinisce il concetto di “normale” e di “disabile” con una autobiografia divertente e spietata dove racconta le sue avventure quotidiane con uno stile scorrevolissimo e ironia a manciate.

Ma mostra anche un punto di vista diverso della “disabilità”, che costringe a fare più di una riflessione, tra una risata e l’altra: «Generalmente è considerato “normale” qualsiasi essere bipede e deambulante, mediamente alto e mediamente grasso, che non abbia alcuna menomazione rilevante dei principali organi di senso e con un quoziente intellettivo superiore a quello di un medico della mutua. La cosa incredibile è che molti si offendono se vengono chiamati “handicappati” o “disabili”, mentre nessuno si scandalizza quando viene definito “normale”. Non è bello essere considerato “un tipo normale”, no? Come dire che sei come tutti gli altri, non hai nulla di speciale. Sei l’uomo medio: corporatura media, intelligenza media, mediamente bello, mediamente simpatico, appartenente al ceto medio. Insomma, sei mediamente insignificante».

Seguendo la legge di Murphy del disabile (Come le quattro leggi universali del montascale: “uno, Se c’è un montascale, non funziona. Due: Se c’è un montascale e funziona, è troppo piccolo per la tua carrozzina. Tre: Se c’è, funziona e la carrozzina ci sta dentro giusta giusta, nessuno sa dove siano le chiavi per farlo partire. Quattro: Se ad un certo punto le chiavi si trovano, si scopre che il montascale in realtà non funziona da mesi ma nessuno se ne era accorto, perché non si trovavano le chiavi”) e scoprendone i suoi “MacGiverismi” («Proprio come MacGiver è in grado di costruire una bomba atomica con una forcina e della lacca spray, i disabili s’ingegnano giorno dopo giorno per conseguire i propri obiettivi, avvalendosi degli strumenti che trovano sul campo») si scopre che un disabile è, più che una persona a cui manca qualcosa, una specie di supereroe, non necessariamente positivo.

E, per di più, persino sessuato: «Sostenere che una femmina disabile non possa stringere relazioni sessual-sentimentali con un rappresentate dell’altro sesso, è falsa propaganda: probabilmente attuata dalle normodotate al fine di scoraggiare la concorrenza. Certo, non si può nemmeno sostenere che i maschi “normali” caschino come pere cotte ai piedi delle carrozzine, ma con un po’ d’impegno e qualche trucco, si possono fare conquiste decisamente interessanti.(…)Per fortuna delle disabili, infatti, le donne normodotate si sono emancipate, mentre diversi uomini sono sostanzialmente rimasti dei broccoloni. Sotto sotto, per quanto dica di credere nella parità dei sessi, ogni uomo cova il sogno segreto di essere un cavaliere senza macchia e senza paura, pronto a soccorrere graziose donzelle bisognose d’aiuto. Solo che, oggigiorno, non è più così facile trovare donzelle realmente bisognose d’aiuto. Le normodotate ormai sanno fare di tutto, e queste loro nuove abilità spaventano a morte il sesso forte. (…) Se non tra le disabili, dove la trovi oggi una donna che non sa guidare la macchina, che non riesce ad accendere la caldaia (solo perché non ci arriva), che non ha la forza necessaria per aprire la conserva di mirtilli e che non potrebbe muovere un passo senza il proprio uomo? Le disabili sanno come far sentire un maschio veramente importante, senza nemmeno dover fingere».

Se si ha senso dell’ironia e curiosità quello della Gambirasio è un libro da non perdere, soprattutto per i cosiddetti “normodotati”: molto per divertirsi, molto per pensare, ma anche un po’ per sentirsi scemi.

Pubblicato il 17 Dicembre 2013
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