Il commiato di Nicora dopo dieci anni: “I sindaci passano Cazzago resta”

Dopo due mandati il primo cittadino si prepara a lasciare gli uffici vista l'imminente sfida elettorale. Il suo saluto affidato a Facebook

Nulla dà la dimensione di che cosa significhi il ruolo della politica come il rapporto che si crea fra il sindaco di un piccolo paesino e la sua comunità. A Cazzago Brabbia è così e le parole di commiato scritte dal sindaco uscente Massimo Nicora ne sono un bell’esempio.
A Cazzago Brabbia tutti si conoscono e se ti sei trasferito in paese da meno di due generazioni sei ancora chiamato “il milanese” o l’”azzatese”. Il sindaco Nicora, ad esempio, è l’”azzatese” perché il padre si era trasferito in paese dal vicino comune lacustre. Cazzago Brabbia è un paese molto piccolo ma con alcune caratteristiche non trascurabili. Su tutti la bellezza dei luoghi che custodisce (li abbiamo visitati con la nostra tappa del 141 tour) e, va detto, l’importanza di alcuni residenti “illustri” (il plenipotenziario leghista Giancarlo Giorgetti, il banchiere Ponzellini, uomini di cultura come Luigi Stadera, la compagnia di Chicco e Betty Colombo, il pescatore Ernesto Giorgetti e tanti altri che si potrebbero aggiungere alla lista).

Massimo Nicora, in questi anni da sindaco, tutte queste peculiarità ha imparato a conoscerle e ora, dopo 10 anni alla guida del comune, lascia l’incarico all’imminente sfida elettorale. E la sua comunità ha deciso di salutarla con un post su Facebook che copiamo integralmente:

Cazzago Brabbia: 2004 – 2014
Stavo per scrivere che sono ormai dieci anni che questo ufficio è diventata la mia seconda casa, ma non è vero. È stato, spesso e volentieri, la mia prima casa. Qui ho avuto tante soddisfazioni e qualche delusione, ho incontrato persone speciali e qualche rompiscatole, ho fatto progetti, passato le mie "vacanze", i weekend, le sere. Una volta mi ci sono persino addormentato… Se dovessi tornare indietro però lo rifarei senza ripensamenti. Ognuno di noi, almeno una volta nella sua vita, dovrebbe farlo perché così capirebbe cosa significa amministrare il proprio paese, affrontare e risolvere i problemi, trovare le soluzioni. Dopo dieci anni devo dire che mi spiacerà abbandonare questo posto e lasciarlo a chi verrà dopo di me, ma è giusto così. Nel frattempo mi sa che dovrò iniziare a poco a poco a fare gli scatoloni. Dovrò metterci dentro dieci anni anni di vita che non sono pochi. E dovrò iniziare a pensare a come staccare il cordone ombelicale che mi lega al mio paese per affidarlo a chi verrà dopo di me. Ma per questo c’è ancora tempo. Ora è il momento di affrontare lo sprint finale, di portare a compimento gli ultimi progetti in atto e di mettere il mio successore nelle migliori condizioni possibili di amministrare. Perché tutti noi passiamo, ma Cazzago resta…
Massimo Nicora

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Gennaio 2014
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