Lavoravano e vivevano in un laboratorio artigiano, i carabinieri “liberano” 9 persone

Merce ammassata, materiali pericolosi stoccati senza criterio e loculi invivibili dove i lavoratori dormivano. Ale gestore sequestro dello stabile e 130mila euro di multe

Merce ammassata, materiali pericolosi stoccati senza criterio e loculi invivibili dove i lavoratori dormivano. I controlli al tappeto sul lavoro nero a Cornaredo e Settimo Milanese hanno fatto emergere l’ennesimo caso di un laboratorio artigiano dove la legge sul lavoro sembrerebbe non essere mai entrata. Si tratta del laboratorio di scarpe ed accessori denominato “Ye cuifeng”, di via Galileo Galilei a Cornaredo, di proprietà e gestito da 3 cittadini cinesi.
Quando i Carabinieri della Compagnia di Rho, coadiuvati in fase operativa da Ispettorato del Lavoro Milano, nucleo cinofili di Casatenovo, nucleo antisofisticazione di Milano e militari della c.i.o. del 3° battaglione Lombardia, sono entrati nella struttura hanno trovato 9 dipendenti, tutti di nazionalità cinese, che lavoravano e vivevano negli stessi angusti spazi, in condizioni di lavoro e di vita insane e insostenibili.

In un luogo pieno di materiali ammassati, alcuni pericolosi come oli combustibili e plastiche, quelle 9 persone lavoravano e in alloggi di fortuna vivevano.
Uno di loro e’ risultato essere clandestino, 7 non avevano alcun contratto di lavoro.
Sul posto sono giunti anche i vigili del fuoco e la Asl per verificare le situazioni igienico sanitarie, nonchè di sicurezza della struttura.
Inevitabile il sequestro dello stabile. Il proprietario e i due gestori sono stati denunciati per sfruttamento del lavoro di clandestini e gli sono state elevate contravvenzioni per lavoro nero per oltre 130mila euro con contestuale sospensione dell’attività.



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Pubblicato il 15 Gennaio 2014
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