“Se uno non gioca è quasi sempre colpa sua”
Gautieri si dice orgoglioso della prestazione. Tremolada ringrazia il mister per il suo impiego: «Quando uno non gioca, la maggior parte delle responsabilità sono sempre del giocatore»
Carmine Gautieri ripete per tre volte consecutive la parola «peccato». Un rigore sbagliato e un gol subìto dopo venti secondi dalla rete del vantaggio di Tremolada giustificano questa litania. «Mi spiace – ribadisce Gautieri – perché è stata fatta una grandissima prestazione sotto tutti gli aspetti: tattico, agonistico e singole giocate. Sull’unica disattenzione di tutta la partita abbiamo preso il gol. Questo gruppo ha dimostrato di poter fare la gara in qualsiasi momento e sono molto contento e orgoglioso della loro prestazione contro un Novara che ha un grandissimo organico e un grande allenatore».
Sulla scelta di inserire Barberis e Forte dal primo momento il mister del Varese spiega: «Ho messo in campo chi ho visto meglio in settimana. Il nostro è un gruppo sano dove tutti lavorano bene e quindi a volte è difficile fare delle scelte. È giusto far giocare i giovani bravi, Forte è in crescendo e Tremolada, inserito nella ripresa, è un giocatore di grandissima qualità. Sul gol del Novara ci siamo abbassati tutti e poi abbiamo sbagliato nel rinvio, in una situazione del genere quando giochi la palla dietro si va a pressare in avanti, invece è andata diversamente».
Il centrale biancorosso Rodrigo Ely dice di essere più «incazzato» che «deluso» per il gol subìto a causa di un grave svarione difensivo che ha consentito a Faragò di segnare il pareggio ospite. «Già a Siena che è un campo difficile – prosegue il difensore del Varese – abbiamo dimostrato di giocare con grande voglia e la cattiveria giusta. Abbiamo lavorato sui meccanismi del mister e i risultati si vedono».
Luca Tremolada (foto a destra), quando il Varese ha preso il gol del pareggio, si è coperto il viso con lemani . «È un gesto che racchiude tutto il mio dispiacere – commenta a caldo il giocatore – perché meritavamo di vincere. Ogni punto che perdiamo puo’ contare e quindi non dobbiamo più perderne più in questo modo».
Sul suo impiego ad intermittenza, il trequartista è di un’onestà disarmante: «Quando uno non gioca, la maggior parte delle responsabilità sono sempre del giocatore. Con questo mister i giocatori offensivi sono avvantaggiati, anche se entrano per dieci minuti. E io quando gioco davanti, posso prendermi più rischi. A livello personale, dopo anni che vado un po’ così e così, sono contento e quindi dedico a me stesso questo gol».
Alessandro Calori sa di aver portatoa casa un punto importante per come sei era messa la partita. «Dopo il gol del Varese – dice il mister del Novara – non era facile reagire subito, è stato bravo Faragò a inserirsi. C’è ancora molto da fare, anche se sul piano caratteriale stiamo crescendo. Ci vuole lo spirito da provinciale che in certi momenti abbiamo e in altri no, poi vengono fuori delle individualità, ma trovare quello spirito è importante. Mi scuso per questa metafora, visto che ci sono delle donne in sala stampa: ma per raggiungere la normalità bisogna imparare a tenere le chiappe chiuse. Il Varese su questo campo ha giocato bene, con Pavoletti che è molto fisico ha tenuto palla davanti, mentre noi che siamo molto tecnici abbiamo dovuto adattarci».
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