Sguardi d’essai, film di qualità in quattro sale

Inizia il 9 gennaio il nuovo trimestre di pellicole nei cinema bustocchi

A Busto Arsizio si continua a parlare di cinema, di cinema di qualità. È questa la missione dei coordinatori di Sguardi d’essai che, per lanciare il programma del prossimo trimestre, si affidano alle parole del regista americano Jonathan Nossiter: “Al buio di una sala cinematografica, senza altre fonti di distrazione luminosa, ci troviamo in una scatola dei sogni. La luce che arriva da uno schermo dieci, venti, cinquanta volte più grande di una persona è singola, invadente, emozionante. Ci pervade. La consistenza della stampa in 35 millimetri su pellicola o di una proiezione digitale in alta definizione genera un effetto simile all’osservazione di un quadro dal vivo in un museo. Davanti a un quadro si può sentire l’impasto, si può apprezzare l’effetto creato dagli strati di pittura. I nostri occhi stabiliscono una connessione visuale-emozionale. Pensate all’enorme differenza che c’è tra una riproduzione su libro (o peggio ancora, su un piatto schermo digitale) di un Van Gogh, di un Picasso, di un Tiziano o di un Velazquez e la meraviglia ispirata dagli originali. È la stessa differenza che passa tra un film concepito per il grande schermo e la sua imitazione tascabile o ridotta per il monitor di un portatile”. La stagione 2013-2014 del cinema d’essai, con il patrocinio della Città di Busto Arsizio, prosegue con il secondo trimestre di programmazione nelle quattro sale che aderiscono al coordinamento: Fratello Sole (dal 9 gennaio il giovedì alle 16 e alle 21, con repliche il sabato e la domenica), Lux (dal 10 gennaio il venerdì sera alle 21.15), San Giovanni Bosco (dal 14 gennaio il martedì sera alle 21) e Manzoni (dal 15 gennaio il mercoledì alle 16 e alle 21). Il programma completo è consultabile sul sito Web www.sguardidessai.com. 
In calendario diversi titoli italiani: dall’analisi della famiglia borghese in Anni felici (di Daniele Lucchetti) all’indagine sulla complessità dei rapporti umani in La prima neve (di Andrea Segre), dal melodramma di L’ultima ruota del carro (di Giovanni Veronesi, con Elio Germano) alla parodia tutta italiana di Sole a catinelle (di Gennaro Nunziante), per chiudere con La Mafia uccide solo d’estate (di Pif), un film capace di toccare col sorriso un tema drammatico, senza retorica né luoghi comuni. Fuori dall’Italia il viaggio cinematografico d’essai ci porta in un convento sperduto della Moldavia con Oltre le colline (di Cristian Mungiu), si insinua nella Turchia notturna e misteriosa del poliziesco C’era una volta in Anatolia (di Nuri Bilge Ceylan), poi si spinge in Arabia Saudita con La bicicletta verde (di Haifaa Al-Mansour) per seguire la storia di emancipazione di Wajda, fino a raggiungere l’India di Lunchbox (di Ritesh Batra).

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Pubblicato il 02 Gennaio 2014
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