Marc Augé al Maga: “Al via una nuova avventura umana”
Il celebre antropologo è stato ospite del Museo per la rassegna Filosofarti descrivendo la sua visione della società di oggi. Tra non luoghi e decentramenti degli uomini “è necessario ripartire da una maggiore concentrazione sull’essenziale: solo così si potrà ripartire"
Si attendeva il tutto esaurito per uno degli appuntamenti più importanti di questa edizione di Filosofarti e così è stato. Circa 200 persone si sono presentate al Museo MA*GA di Gallarate per ascoltare Marc Augé. L’antropologo francese è partito dalla concezione che oggi si ha della società «in cui spazio e tempo stanno venendo meno» per evidenziare come «oggi siamo di fronte ad un triplice fenomeno di decentramento». Città, casa e individuo «hanno perso le caratteristiche che avevano un tempo» e così nella società moderna «ci ritroviamo città in cui il vero centro delle attività è la periferia, case in cui è il mondo ad entrare e persone che non hanno più bisogno del contatto fisico per comunicare». Questo accorciamento dello spazio e del tempo, però, non è "indolore" e secondo l’antropologo francese ci porta a vivere in un «presente perpetuo, caratterizzato dal timore e dalla paura» che a sua volta porta a moltiplicare i non luoghi. E’ proprio questo concetto uno degli elementi caratterizzanti di questo pensatore che indica così sia quegli spazi costruiti per un fine ben specifico ma che non permettono di essere vissuti appieno e dall’altra il rapporto che viene a crearsi fra gli individui e quegli stessi spazi.
In una città decisamente tecnologica come quella di oggi, però, secondo Augé si viene a creare una «familiarità tra i non luoghi grazie a prodotti identici che possiamo trovare in tutto il mondo». A fronte di questa situazione «che io descrivo ma non giudico -precisa Augé- è necessario ripartire concentrandoci sull’essenziale: è solo così che si può ripartire per una nuova avventura umana».
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