Naomi, disabile e al freddo. Mamma Aurora non ce la fa più: “Datemi un lavoro”
Un incidente domestico l'ha resa invalida al 100%, ora ha 4 anni e ha bisogno di moltissime cure per tornare ad una vita dignitosa. La madre ha chiesto aiuto ai servizi sociali ma non ha ottenuto nulla: "Voglio garantirle un futuro"
Naomi aveva solo due anni quando un televisore la schiacciò rendendola disabile. Ora ne ha 4 e non vede, non parla, non cammina ma sa esprimere tutto il suo amore per mamma Aurora. La sua storia commosse tutta Busto Arsizio anche se i fatti avvennero in Sicilia, mentre era dai nonni. Seguirono 4 mesi di coma profondo, poi il risveglio nel centro "La nostra famiglia" dove torna per cicli di cure da due mesi l’uno. Quel risveglio riaccese la speranza negli occhi di mamma Aurora e poi il lungo e difficile percorso riabilitativo che ancora oggi prosegue.
Attorno a Naomi ci sono le sorelle e Aurora, 37 anni e un lavoro che non c’è se non a intermittenza, una casa all’asta perchè non riesce più a pagare il mutuo, il riscaldamento staccato da ottobre (si scaldano con una stufa elettrica, ndr) e una pigna di bollette che non può pagare. Poi c’è il vuoto. Ai servizi sociali di Busto conoscono il caso, Aurora si è rivolta a loro in più occasioni ma è risultata non idonea al sussidio. L’unico segnale di vicinanza – dice la madre – è un monitoraggio sulla casa che è all’asta.
«In realtà vorrei solo un vero lavoro – racconta la madre di Naomi con la voce rotta dall’emozione ma comunque combattiva – io non mi arrenderò mai, anche se siamo state lasciate sole dagli uffici del Comune. Mia figlia ha bisogno di un educatore ma neanche quello abbiamo ottenuto». Dopo due anni di sofferenza silenziosa si è decisa a venire allo scoperto, portando il suo caso all’attenzione di Audio Porfidio, ex-consigliere comunale de La Voce della Città, che adesso rilancia: «Vorrei che chi segue i Servizi sociali andasse a conoscere questa bimba, si rendesse conto delle esigenze che ha e dell’amore che le stanno dando le persone a lei più vicine ritrovandosi però sole. Si vergogni chi non muove un dito per aiutarla e chi pensa a dare soldi al Busto Arsizio Film Festival quando ci sono persone, nella nostra città, che non ricevono l’aiuto che spetta loro».
Naomi ha bisogno di cure continue, frequenta l’Aias di Busto, un centro di riabilitazione neurologica e psichiatrica dell’età evolutiva dove è seguita da un logopedista e da un fisioterapista perchè possa tornare – un giorno – a parlare e muoversi. Per ora riesce ad abbracciare la madre, alla quale è legatissima: «Sono i suoi abbracci che mi fanno andare avanti – racconta Aurora – mi ha insegnato tanto questa bambina, ora sento di essere completa e ho capito davvero cosa sono la dignità e l’amore». Aurora insiste sulla parola dignità: «Naomi deve avere una vita dignitosa e io lotterò con tutte le mie forze per garantirgliela anche se dai servizi sociali continuano a rinviare e a negare».
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