Univa: se gli infortuni calano è anche merito delle imprese
Una nota dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese sul tema degli infortuni sul lavoro. Nel 2013 la società di servizi alle imprese dell’Unione Industriali, la SPI Srl, ha svolto sul tema della sicurezza 572 corsi per un totale di 5.787 partecipanti e 4.700 ore di lezione

Il calo degli infortuni sul lavoro in Lombardia e in provincia di Varese, di cui Varesenews dà conto in un recente articolo pubblicato il 29 aprile, non è solo, come si legge sia nel sottotitolo, sia nel testo, dovuto “un po’ per l’inasprimento dei controlli e un po’ per la crisi”.
Questa è una lettura parziale. È vero che l’abbassamento dei livelli produttivi ha comportato un calo del lavoro e, quindi, della conseguente diminuzione statistica dei lavoratori oggetto di incidenti. È vero che il ruolo delle autorità preposte al controllo ha avuto un ruolo fondamentale. Ma è anche vero che c’è un elemento troppo spesso sottovalutato nell’interpretare questo trend in discesa in atto ormai da tempo, anche prima che si affacciasse la crisi economica: ossia l’impegno delle imprese nel migliorare i livelli di sicurezza nei propri impianti e stabilimenti. Che qui vogliamo rivendicare. Parliamo di investimenti di milioni di euro che le aziende hanno sostenuto anche in provincia di Varese.
Parliamo di adeguamenti e sostituzioni di macchinari, della sorveglianza sanitaria, della valutazione dei rischi e, non ultima, della formazione dei dipendenti. Un elemento, anche questo, basilare che vede imprese, associazioni datoriali e sindacati collaborare per combattere la stessa battaglia. Con un impegno consistente sia in termini di risorse, sia di numeri. Solo nel 2013 la società di servizi alle imprese dell’Unione Industriali, la SPI Srl, ha svolto sul tema della sicurezza 572 corsi per un totale di 5.787 partecipanti e 4.700 ore di lezione. Limitando il conto ai soli Responsabili dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) la Spi Srl, di concerto con i programmi messi in campo coi Sindacati, ha formato dal 1995 ad oggi 2.348 persone.
Anche sui dati degli incidenti occorre qualche precisazione per dare un quadro completo della situazione sul territorio. Dei 14 incidenti mortali di cui si parla nell’articolo, quelli avvenuti in ambienti di lavoro (intendendo con questo termine fabbriche, cantieri e terreni agricoli) sono stati 5.
La gran parte sono stati causati da incidenti stradali (quelli cioè definiti “in itinere”) non imputabili dunque agli ambienti lavorativi. Più in generale, escludendo quelli in itinere o avvenuti sui mezzi di trasporto i 10.518 incidenti sul lavoro del Varesotto scendono a 8.510. Intendiamoci: ogni vita ha un valore inestimabile. Ogni incidente sul lavoro è una sconfitta. Ma è anche giusto dare alle aziende e al loro impegno il riconoscimento per i risultati ottenuti in questi anni. Risultati non sufficienti, certo, ma importanti.
Basta anche solo un infortunio per farci dire che dobbiamo fare di più, che i livelli di guardia devono ulteriormente alzarsi, che chi si macchia di responsabilità e mancanze deve essere punito. Ma le colpe di uno non possono oscurare l’impegno di tutti, così come è una certezza il fatto che dietro al trend in calo a cui assistiamo ci sia anche il ruolo fondamentale della stragrande maggioranza delle aziende del territorio, dove la cultura d’impresa è anche cultura di sicurezza e salute.
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