I lavoratori De Filippi protestano davanti all’arcivescovado
Salta un accordo sindacale, i dipendenti che rischiano il posto vanno a Milano ed espongono uno striscione davanti alla residenza dell'arcivescovo Scola in piazza Fontana. "Chiediamo risposte"
Si aggrava la crisi del Collegio arcivescovile De Filippi. I lavoratori, questa mattina, hanno protestato davanti alla curia di Milano, proprietaria della struttura, dopo che ieri un incontro sindacale tra le due parti era fallito.
I sindacati chiedono che intervenga la Regione Lombardia, con la convocazione di un incontro alla ricerca di una mediazione. Mercoledì 14 maggio alle 9 di mattina, i lavoratori saranno ricevuti dal sindaco Attilio Fontana, ma intanto hanno deciso di portare la loro situazione, il più possibile, all’attenzione dell’opinione pubblica. Il De Filippi, situato a Varese in via Brambilla, sul colle Miogni e poca distanza dalla chiesa della Brunella, ha quasi 50 dipendenti e alcuni sono in cassa integrazione dal settembre scorso quando fu deciso di chiudere il servizio alberghiero. Il De Filippi, annunciò la sospensione dell’attività di gestione di 98 camere.
«Ma i dipendenti in bilico sono 19 – spiegano Paola Milani (Cgil) e Clarissa Marcozzi (Cisl) della Rsa aziendale – sono tutti del Centro congressi, non della scuola alberghiera. Ieri pomeriggio c’è stato un terzo incontro della trattativa sindacale a cui hanno partecipato i sindacati con la Rsa e i rappresentanti della Curia di Milano. Abbiamo più volte ed in modi diversi, provato ad avere un colloquio con il monsignore di riferimento a Milano, ma non ci ha mai voluti incontrare. Quindi questa mattina approfittando di San Vittore ci siamo recati fuori dagli uffici con uno striscione per attirare l’attenzione e sperando di essere ricevuti, ma nessuno è venuto a parlarci».
La crisi del De Filippi sembra sia dovuta al momento economico. Secondo i dipendenti le richieste di clienti non sarebbero però diminuite in maniera così considerevole e abbiamo pesato anche alcuni problemi del passato. Secondo la proprietà tuttavia sarebbe solo il centro congressi ad avere i problemi di crisi.
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