Orti urbani, corsa a ostacoli in vista dell’apertura

Evitato il rischio di un aggravio dei costi per ogni assegnatario, è venuto fuori il problema di rifiuti edili in una parte del terreno. Oggi consegnate le chiavi, venerdì 6 giugno sarà allacciata l'acqua negli spazi di via Madonna in Campagna

Si avvicina l’apertura definitiva degli orti urbani di Madonna in Campagna-Arnate, iniziativa promossa dal progetto Critical Mas (che riunisce diverse associazioni) e dal Comune (che mette i terreni). Venerdì 6 giugno dovrebbe diventare operativo l’allacciamento idrico, fondamentale per attivare le coltivazioni (la stagion è già piuttosto avanti e gli assegnatari sperano di poter presto aver verdura). Nel frattempo, però, son saltati fuori anche alcuni problemi: il primo, il rischio che ogni singolo assegnatario (sono 77 in totale) dovesse pagare 68 euro per la registrazione del contratto di affitto delle piccole superfici verdi. Un rischio arrivato da un giorno all’altro (pare segnalato dagli uffici all’ultimo anche all’assessora Cinzia Colombo e ai responsabili di Critical Mas) e che ha creato non poche polemiche tra gli assegnatari, qualcuno quasi tentato di rinunciare: Forza Italia ha criticato aspramente l’errore e ha parlato di "m-orti urbani" parlando del fallimento dell’operazione (qui trovate l’articolo sulla pagina di Agorà Liberi e Forti, il correntone di Forza Italia in provincia). Emerso il problema, il Comune ha fatto «un approfondimento sulle procedure per l’assegnazione» e alla fine ha concluso che «i lotti di terreno possono essere consegnati senza pagamento, da parte degli intestatari, di registrazioni e marche da bollo» (è intanto stata fatta un’altra assemblea con gli assegnatari).
Dunque, niente costi aggiuntivi rispetto ai 20 euro annui (+20 di caparra restituita a fine affitto) previsti all’inizio. Oggi, giovedì 6 giugno, alla villa comunale di via Marco Polo dalle 17,30 alle 19,30 è stato allestito uno spazio per gli assegnatari per ritirare le chiavi.

Nel frattempo il quotidiano La Prealpina ha anche lanciato oggi un allarme su alcuni rifiuti presenti nel terreno, parlando di una possibile discarica edile illegale, basandosi anche sui ricordi di alcuni residenti del quartiere (ma precisando che bisognava «evitare inutili allarmismi»). L’amministrazione ha avviato anche in questo caso una verifica: «Nel pomeriggio di oggi, 5 giugno, è stato effettuato un sopralluogo con gli operatori della cooperativa che segue il progetto. È stato rinvenuto materiale in modestissima quantità, non pericoloso per la salute e non pregiudicante l’orticoltura», conclude la nota. La cooperativa che ha preparato il terreno aveva già effettuato il dissodamento del terreno nei giorni scorsi.
Come si dice: se son rose fioriranno, anzi cresceranno i pomodori e le zucchine. È prevedibile che continuerà a fiorire anche la polemica politica.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Giugno 2014
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