“Pozzecco non è una mossa di marketing. Ha sposato la nostra sfida”
Stefano Coppa potrebbe diventare il nuovo presidente di Pallacanestro Varese. «La presenza del Poz ha una grande risonanza, ma lui è qui per fare il coach. De Nicolao? Spiace, ma nessuno può pretendere il quintetto»
Con Cecco Vescovi in procinto di andare a occuparsi esclusivamente dell’area tecnica, come dichiarato da tempo, Stefano Coppa (a destra nella foto, con l’addetto stampa Minazzi) è il principale candidato a diventare il nuovo presidente della Pallacanestro Varese. Il commercialista, consigliere fin dalla nascita del Consorzio e da allora "cassiere" principale della società biancorossa, sa di essere papabile nel caso la scelta ricadesse all’interno dell’attuale dirigenza ma non esclude che possano essere seguite altre strade, come quelle di una presidenza onoraria affiancata da figure operative come la sua. Comunque vada, Coppa analizza volentieri la situazione della società, all’indomani di una scelta forte come è stata quella di riportare a Varese la leggenda Gianmarco Pozzecco, non più nei panni di playmaker ma in quelli, quasi inediti, di allenatore.
Partiamo proprio da qui: tutti dicono che il ritorno di Pozzecco sia stato un grande colpo di marketing. È d’accordo?
«No, perché se avessimo voluto fare una scelta in questo senso, lo avremmo preso proprio con quel ruolo due anni fa, prima che iniziasse ad allenare. Infatti avevamo avviato con Gianmarco un discorso di quel tipo che poi non si è concretizzato. Oserei dire per fortuna, perché in queste stagioni il Poz ha dimostrato di poter diventare un buon allenatore ed è per questo che alla fine lo abbiamo preso, grazie al lavoro di Vescovi e Giofré (i tre nella foto accanto). Non è qui per i soldi, pur prendendo uno stipendio ragionevole per le nostre possibilità, ha capito la sfida che ci stiamo dando, ha un grande carisma con il quale sa coinvolgere la gente che lo circonda».
Però è innegabile che la sua presenza catalizzi l’attenzione anche fuori dal campo.
«Certo, basti pensare che appena il suo nome è stato accostato a Varese ne ha parlato anche il "Sole 24 Ore", tanto per fare un esempio. Questo è un bene, ma ora lui deve pensare ad allenare, e vi rivelo una cosa: mi ha già stupito per quanto lavora. Da quando è arrivato si è chiuso in ufficio e ci è rimasto tutto il giorno, anche nel fine settimana. Siamo molto contenti dell’atteggiamento con il quale si è accostato al suo ruolo».
Passiamo al suo compito classico, quello di curare le finanze della società. In giro si avverte un certo ottimismo: conferma?
«Vorrei dire che va tutto bene, ma purtroppo non posso. La situazione "monetaria" non è il massimo, perché alcuni sponsor devono ancora versare una parte del pattuito (non i due principali, Cimberio e Teva ndr) e quindi dobbiamo finire di incassare quelle quote per chiudere la stagione. Però stiamo ovviamente anche lavorando per il futuro».
Facciamo qualche nome in positivo. Oltre a Cimberio, è ipotizzabile una crescita dell’apporto di Teva? Ed è vera una trattativa importante con il Birrificio Poretti?
«Sono questioni diverse. Anzitutto, giustamente, aspettiamo una risposta sull’impegno della famiglia Cimberio che dovrebbe arrivare verso fine mese. Per quanto riguarda Teva, ha rinnovato l’accordo e il suo marchio sarà ancora sulla nostra maglia. Per Poretti il discorso è differente: come per altre aziende che sono già nostri sponsor, abbiamo intavolato la possibilità di un aumento dell’apporto. Ma non per essere uno degli abbinamenti principali».
Non parliamo per adesso di giocatori, anche se un accenno all’addio di De Nicolao è doveroso.
«Devo dire che ci siamo rimasti un po’ male quando abbiamo saputo della sua volontà di non restare nel contratto. Quando è stato tagliato Clark gli abbiamo dato fiducia e l’avremmo anche rinnovata, però non ci aspettavamo che pretendesse un ruolo da titolare. Voglio dire: non lo avevano chiesto neppure Goss o Green, ma nemmeno Polonara che al suo arrivo partiva alle spalle di Sakota e con il tempo si è guadagnato il quintetto base».
Chiudiamo tornando a parlare di governance: detto della società, chi potrebbe diventare presidente del Consorzio? Possiamo già spendere il nome di Alberto Castelli?
«Innanzitutto bisognerà ratificare le dimissioni di Michele Lo Nero, che per ora ha rassegnato quelle dal consiglio di Pallacanestro Varese ma non ancora quelle da presidente di "Varese nel Cuore". Detto ciò, il suo successore sarà scelto dall’assemblea che sarà convocata verso fine mese. Se poi chiedete a me un giudizio su Castelli, vi posso dire che sarebbe una figura di alto profilo: appassionato, presente fin dalla nascita del consorzio, persona seria. Io lo candiderei».
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