Neto, Miracoli, De Vito: la parola ai biancorossi

Il brasiliano è una delle "chiocce" di un gruppo giovane: l'attaccante di ritorno dal prestito a Salò e il terzino di scuola Milan sono gli altri giocatori che abbiamo intervistato al raduno

Il "capo" e i "novizi". Tra i 25 giocatori del Varese che oggi si sono radunati al "Franco Ossola" e hanno svolto il primo allenamento stagionale, ne abbiamo scelti tre a rappresentare tutti i loro compagni. Il capo è Leonidas Neto Pereira, che avrà sul braccio la fascia e che dopo una stagione tribolata proverà a rimettere il suo talento al servizio della squadra di Bettinelli. Con lui abbiamo intervistato due volti nuovi arrivati a Varese per vie diverse: Andrea De Vito e Luca Miracoli.

NETO, OMAGGIO AL BETTI – Con Zecchin e Corti è l’unico giocatore del Varese che ha disputato tutte le quattro precedenti stagioni in B. Per questo, ma anche per il suo grande talento, Leo Neto Pereira è sempre tra i più acclamati del pubblico in occasione del primo giorno della nuova stagione. «Ripartire è sempre bello ed emozionante – spiega a VareseNews – e l’intento con cui ci ritroviamo è quello di prepararci bene per la prossima stagione. Non siamo preoccupati per i problemi di iscrizione della società: ne siamo al corrente, ma noi dobbiamo pensare a far bene sul campo». E il brasiliano sottolinea l’importanza della guida tecnica: «Bettinelli? Non ha bisogno di parole: lui parla con i fatti. È arrivato più carico che mai e ci ha subito trasmesso la sua voglia. Del resto lo conosciamo bene».

IN ATTESA DI… MIRACOLI – Con un cognome del genere Luca Miracoli, attaccante di classe ’92 autore di 13 gol in Prima Divisione lo scorso anno, non può che stuzzicare la fantasia dei tifosi. «Ritorno a Varese dopo il prestito con la speranza di trovare spazio in prima squadra – spiega il bomber genovese – e il fatto che la società stia risolvendo i problemi di iscrizione ci può dare ancora più entusiasmo. Qui trovo un gruppo giovane come era quello dello scorso anno al Feralpi Salò dove, nonstante la minor esperienza, abbiamo disputato un campionato straordinario. Poi nel Varese c’è gente che conosce bene la categoria o addirittura ha giocato in Serie A: non possono che aiutare i giovani». Per lui, che giocherà nell’area avversaria, ci saranno ancora più insidie rispetto alle partite disputate in Lega Pro: «Di certo mi aspetto marcatori più forti fisicamente ma anche preparati bene sul piano tattico. A Salò ho giocato con Pinardi che ha esperienza da vendere, e mi ha insegnato qualche trucco: ora farò lo stesso con i veterani del Varese».

DE VITO ACCENDE IL MOTORE – Andrea De Vito merita un premio: è stato il primo "esterno" a sposare la causa biancorossa nonostante una situazione societaria in bilico. «Quando il mio procuratore mi ha parlato di Varese non ho avuto dubbi: conosco l’importanza della piazza e del club, non sono stato troppo a guardare i problemi in corso. Qui c’è gente da Serie A, io sono giovane e voglio dare il mio contributo». Lo avevamo accostato a Darmian, per ruolo e provenienza milanista, e lui ringrazia: «Mi fa molto piacere questo paragone, perché ho giocato un anno con Matteo e so che si merita la vetrina ricevuta dal Mondiale. È un gran giocatore e poteva esplodere anche prima. Io a differenza sua gioco prevalentemente da terzino sinistro, però posso anche operare sull’altra fascia. E se il mister avrà bisogno anche un’ala mi adatto pure in quella posizione».

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Pubblicato il 15 Luglio 2014
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