La Pro Patria vende Serafini, Oliveira sconcertato
Il giorno prima del match arriva la tegola più pesante sulla testa del mister che non nasconde il disagio: "Sono preoccupato ma dobbiamo pensare alla partita di domani, sperando che la società non lo lasci andar via"

Ora è anche il mister ad essere preoccupato e ad un giorno dal debutto in campionato non è il miglior modo di cominciare la stagione, la cessione di capitan Serafini è la peggior notizia che gli poteva capitare in un momento così delicato per la squadra tigrotta: «Stamattina Matteo era con noi in campo ad allenarsi, ci ha detto che sta parlando con la società ma non ho voluto chiedere altro – racconta Lulù Oliveira – dobbiamo rimanere concentrati sulla sfida che ci attende domani contro la Torres (sabato ore 14,30, stadio Speroni, ndr) ma spero vivamente che Serafini non vada via. Altrimenti comincerei a chiedermi se si vuole fare il bene della Pro Patria». La notizia già da ieri, giovedì, ha invaso le bacheche social dei tifosi che salutano il loro grande campione, pare che la destinazione sia l’Albinoleffe, con fotomontaggi (foto in alto) e post che ne ripercorrono la carriera in biancoblù fatta di 164 presenze e 60 gol tra C1 e C2.
Oliveira è stato chiaro: «Senza di lui la squadra perderebbe un punto di riferimento importante, probabilmente l’unico in questo momento che può tenersi sulle spalle tutti i nuovi arrivati e dare loro quella motivazione in più, il senso di attaccamento alla maglia – si sfoga l’allenatore tigrotto – da parte della società vedo poca chiarezza e questo mi preoccupa». Al di là della partenza di Serafini, però, c’è una partita di campionato da affrontare contro una squadra che non farà sconti e Oliveira lo sa bene: «Servirà tutta la grinta e la voglia di fare bene che ho visto in queste settimane, vogliamo cominciare con il piede giusto almeno noi – scherza il mister – la formazione la darò ai ragazzi solo domani, poco prima dell’inizio della partita perchè voglio che rimangano tutti concentrati e pronti ad andare in campo. Nella mia testa ho già tutto chiaro».
Non sarà facile ma sarà necessario mettere da parte tutte le tensioni di questi giorni, spegnere le preoccupazioni per una rosa certamente incompleta ma che deve cominciare a misurarsi con gli avversari per le partite importanti, quelle che da qui a fine anno decreteranno se la Pro Patria è in grado di rimanere nel calcio che conta oppure no.
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