“Le partite non le vincono i singoli”
Il mister del Varese elogia la squadra e dice: «I rumors di mercato non sono un problema. Noi siamo una squadra con dei valori che si vedono in campo». No comment sull'arbitraggio e l'espulsione di Corti
Per il quarto turno della Tim Cup ci sarà quasi sicuramente la Lazio ad attendere il Varese di Stefano Bettinelli e Oliviero Di Stefano. Quest’ultimo ha ancora sul viso la tensione di una partita vinta allo scadere, dopo un secondo tempo giocato in dieci uomini per l’espulsione di Corti. «Il valore dell’Entella si conosceva – dice Di Stefano – credo che i ragazzi nel momento di difficoltà abbiano tirato fuori il carattere e la determinazione per aiutarsi l’uno con l’altro».
Contro l’Entella non è stata una passeggiata. I liguri hanno dimostrato di avere un’ottima organizzazione di gioco e grande personalità. «Le difficoltà sono state all’inizio – continua il mister del Varese – ma la squadra che teneva più palla eravamo noi. Loro hanno aspettato e sfruttavano le ripartenze, cosa che abbiamo fatto noi nel secondo tempo. Questo è un campionato di livello e credo che i valori della squadra ci siano. Neto? Lo sa benissimo anche lui che è un giocatore importante e non sono certo le mie parole che contano. Sono convinto però che le partite non le vincono i singoli, ma la squadra».
Cristiano, sostituito nel primo tempo, ha avuto un problema al flessore. Il mercato per Di Stefano non è un problema e nemmeno un elemento di disturbo. «Anzi – conclude ironico il mister biancorosso – se ci disturba così, va bene».
Neto Pereira ha un sorriso che gli illumina il viso. Due partite giocate a grandi livelli per intero, due gol e una forma smagliante. «Sapevamo che era una partita difficile e che affrontavamo una grande squadra – dice il capitano – ma siamo stati bravi a soffrire e a lottare. Chi scende in campo dà il massimo e se ci siamo trovati in difficoltà è per merito dell’Entella che gioca un ottimo calcio. Per il morale questa vittoria è importane».
Nel Varese di Bettinelli-Di Stefano ci sono moltissimi giovani di belle speranze tra cui spicca Simic, classe 1995, che ha disputato una buona prova, soprattutto nella ripresa quando l’Entella era in superiorità numerica. «Per adesso sono contento – dice il difensore biancorosso – ma siamo solo all’inizio e in questa fase il gruppo mi ha aiutato molto e quindi scendo in campo tranquillo. Abbiamo meritato di vincere, era importante per la nostra testa e per la convinzione che ci dà, perché il mister ha grandi idee».
Luca Prina, mister dell’Entella, è deluso e al tempo stesso soddisfatto. È mancato il risultato ma il test con il Varese, per una squadra neopromossa nella cadetteria, ha più luci che ombre. In effetti i liguri hanno avuto tre palle gol che non hanno finalizzato e sulla rete del Varese recriminano un fallo che però Neto, autore della rete, dice di non aver visto. «Un po’ di rabbia c’è, siamo partiti bene e abbiamo provato a vincerla – dice Prina – ci è mancato solo il gol perché non avevamo la lucidità necessaria che è normale in questo periodo di preparazione. Ci spiace il modo in cui abbiamo preso il gol, forse c’era anche un fallo. Per noi è comunque una lezione che ci servirà in questo nuovo mondo».
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