Il rap del “macchinista pazzo”

L'autore è un guidatore di treni, il video girato in cabina circola da qualche tempo ed è stato ripreso in rete dal quotidiano online Affariitaliani. Trenord: "Già sospeso dal servizio da qualche giorno"

Un po’ Emis Killa nel linguaggio, un po’ Articolo 31 nello stile punk-rap, Karmel il macchinista canta la sua ribellione in un video girato nella cabina dei treni che guida: secondo Affaritaliani.it, che lo ha pubblicato, il video circola tra macchinisti e capitreno di Trenord. Al datore di lavoro, il "macchinista pazzo" lombardo (di base a Milano, a "leggere" i riferimenti nel testo) canta la sua voglia di non uniformarsi alle regole: se gli dicono che «i capelli te li devi tagliare», risponde con un messaggio diretto e un «fra un po’ anche la ceretta mi fate fare, mica sono un borghese», al lavoro ci va «in borghese», piuttosto che in divisa.  Molta polemica sui turni («Per chiedere il congedo glielo devi dare», «Natale, Capodanno, Pasqua sono sempre in ballo»), con riferimento all’immancabile questione del macchinista unico da anni al centro di contenziosi tra aziende ferroviarie e sindacati («meno male sono solo come un cane, sennò rischio di distrarmi nel parlare») e un po’ anche contro i dirigenti, cui si immagina sia riferito il verso «nelle mani di gente che non prende neanche i treni». Che dietro a Karmel ci sia davvero un macchinista, è chiarissimo anche da una serie di riferimenti più o meno nel gergo degli addetti ai lavori: «sono alla protezione (più o meno il segnale d’ingresso in stazione, ndr) ma il segnale è sempre rosso», «cambio banco» (la "inversione di marcia" al capolinea), il riferimento specifico al deposito di Milano San Rocco, base dei treni pendolari. Karmel ha anche un canale su Youtube dove non compare però il video dei treni.
Sfogo libertario o meno, le riprese fatte sui treni non hanno lasciato indifferente il datore di lavoro: Trenord, chiamata in causa insieme ai sindacati da Affaritaliani.it,  specifica che l’azienda era già a conoscenza del video e che il macchinista «è stato sospeso da alcuni giorni», che buona parte delle riprese sono state fatte con il treno fermo o addirittura su vecchi treni accantonati fuori servizio (il che, per l’azienda, sarebbe un aggravante dal punto di vista disciplinare, perchè non era autorizzato a salirci).
 

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Pubblicato il 23 Settembre 2014
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