La scuola parte in affanno: nomine in ritardo
Non è ancora stata fissata la convocazione dei supplenti delle superiori. La macchina delle nomine si è inceppata a causa dei ritardi a livello nazionale "Il sistema è malato" commenta il delegato sindacale della Cgil
È partito il count down. Da venerdì 12 gli studenti varesini rientreranno in aula. L’anno scolastico, però, inizia in salita. In molte scuole non è ancora definito l’intero organico. Nominati i nuovi docenti, messi in ruolo nelle scorse settimane, rimangono da coprire le supplenze negli istituti superiori, quelle ore scoperte che non danno diritto a un contratto definitivo.
All’Ufficio scolastico di Varese si sta lavorando senza sosta ma il sistema generale non facilita la soluzione del problema: « Purtroppo – spiega Raffaele De Stefano, delegato della Cgil per la scuola – il meccanismo delle nomine è nazionale e i supplenti sono gli ultimi a essere convocati, dopo aver sistemato le immissioni in ruolo, la mobilità e gli utilizzi. Il grosso problema è il coordinamento tra uffici nazionali: alcuni sono molto in ritardo e ciò rallenta tutto. Così Varese, come altre province, devono attendere che in tutt’Italia si completino le operazioni di nomina dei docenti di ruolo, con la mobilità e gli utilizzi. Solo una volta finite queste operazioni si potrà sapere quali posti effettivamente rimangono vacanti e vanno coperti con i supplenti. È un sistema malato che mette in difficoltà scuole e ragazzi».
Ciò che non convince l’esercito dei precari, però, è il grande ritardo: « Non c’è mai stata una situazione come questa – denunciano alcuni – Abbiamo già visto avvii lenti ma, almeno, la data della convocazione si conosceva all’inizio di settembre. Ora, invece, tutto tace e non sappiamo il perchè».

Domani, martedì 9 settembre, è prevista la nomina dei supplenti per il sostegno. Nessuna notizia, invece, per gli altri professori delle scuole di secondo grado. Pare che le convocazioni potrebbero tenersi tra giovedì e venerdì, ad anno scolastico iniziato. I nominati saranno così catapultati direttamente in classe.
Tra chi vive con maggior ansia queste ore sono i docenti che insegnano greco e latino, dato che non si prevedono possibilità, ma anche italiano e latino. Qualche possibilità in più, sembra, ci siano per gli insegnanti di storia e geografia. « A parte alcune classi di concorso – conclude De Stefano – gli altri dovrebbero stare tranquilli: di posti vacanti ce ne sono ancora molti».
Posti che venerdì potrebbero essere ancora vacanti.
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