Lavoro e diritti: La Cgil si prepara alla manifestazione di Roma
In vista della grande manifestazione del 25 ottobre, il dibattito tra lavoratori e delegati sindacali è incentrato sulla difesa dei diritti: la Cgil ne ha parlato alle ville Ponti il 30 settembre 2014
Una assemblea per prepararsi alle agitazioni nazionali del 25 ottobre: è quella che ha indetto la Cgil alle ville Ponti per questa mattina, 30 settembre 2014.
In vista della grande manifestazione di Roma, il dibattito tra lavoratori e delegati sindacali è incentrato sulla difesa dei diritti: «Il tema è la riduzione della precarietà del lavoro e l’allargamento dei diritti e delle tutele – spiega Melissa Oliviero, segretario della Cgil Lombardia – si parlerà di maternità, malattia, infortunio che vanno trattati in un’ottica di unificazione e non piu dualismo nel mondo del lavoro. Un tema che entra nel dibattito della riforma del mercato del lavoro, che vede la presentazione della nostra proposta di contratto a tutele crescenti: sul quale siamo disposti a dialogare, ma che deve necessariamente sostituire la giungla di contratti (46, ndr) di oggi».
La Lombardia, e la provincia di Varese, sono in una situazione pesante: dal 2007 la Regione ha perso11 punti di Pil e dal 2009 sono stati persi 241mila posti di lavoro. La provincia di Varese è quella con la più alta incidenza di ammortizzatori sociali rispetto alla popolazione attiva (l’8,13 per cento), un giovane su tre è ancora disoccupato, e malgrado le richieste di cassa integrazione ordinaria siano in diminuzione non si tratta affatto di un buon segno: la cassa integrazione straordinaria, che disciplina i momenti di crisi, non è invece affatto diminuita. Inoltre, dal primo gennaio al 30 agosto sono stati piu di 2300 i licenziamenti in provincia: insomma, anche in questa parte della Lombardia produttiva la situazione è diventata davvero difficile. «Bisogna arrivare alla riforma degli ammortizzatori sociali perchè vanno tutelati i lavoratori, vanno fatti percorsi di qualificazione e formazione – spiega Umberto Colombo, segretario Cgil provinciale – La verità è che in una situazione simile ci vorrebbe una azione più incisiva: si deve tornare al confronto, ad un dialogo sociale che rilanci il territorio». Per questo, nella mattina di oggi sono state rilanciate le proposte già sottolineate a livello nazionale: «Difesa dei diritti, riduzione delle forme di lavoro precario, si al contratto a tutele crescenti ma solo se a tempo indeterminato e se toglie contestualmente tutte le forme di lavoro precario, e limitazione dei contratti a termine a quelli con causale, e lavoro autonomo solo se vero».
La Cgil si prepara in solitaria alla manifestazione nazionale («Dopo questa prima assemblea comincerà il percorso nelle fabbriche» spiega Colombo): ma auspica presto un confronto e un dialogo con Cisl e Uil. E magari, dopo la manifestazione del 25, anche: «Una posizione unitaria del sindacato: anche se a Varese, malgrado punti di vista differenti, non abbiamo mai fatto mancare forti iniziative comuni».
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