“Sblocca-Linate”, il rischio di un “secondo dehubbing” a Malpensa
Dario Balotta, dell'Osservatorio Nazionale Liberalizzazione Infrastrutture e Trasporti, critica il decreto che il ministro Lupi sta mettendo a punto. "Si vanificherebbe ogni tentativo di rilanciare lo scalo della brughiera"
Il decreto "sblocca Linate" finirà per provocare un secondo dehubbing a Malpensa. È la posizione critica di Dario Balotta, dell’Osservatorio Nazionale Liberalizzazione dei Trasporti, sul decreto varato dal ministro Lupi, per ridefinire la ripartizione degli slot nel 2015, anno dell’Expo a Milano. «Quando si cambiano le regole bisogna interpellare tutti gli Enti e le compagnie aeree operanti sullo scalo evitando atti d’arbitrio come il decreto promesso dal Ministro Lupi e che sta ritardando la sua uscita di una settimana. Alitalia, che già è in posizione dominante, detenendo l’80% degli slot (finestre di decollo e atterraggio) potrà cosi decidere di collegare gli scali più redditizi scegliendo tra capitali e importanti città europee (turistiche e commerciali) non europee mentre le altre compagnie non potranno far altro che mantenere i loro attuali collegamenti. Questo decreto “sblocca Linate” ribalterebbe la situazione ai danni di Malpensa che verrebbe interessata ad un secondo dehubbing ad esclusivo favore non tanto di Linate ma di Alitalia-Ethiad mentre per la Sea si sposterebbero i passeggeri di Malpensa a Linate. Lo scalo della brughiera è già sottoutilizzato, cosi si vanificherebbe ogni tentativo di rilanciarlo buttando a mare 3 miliardi di investimenti pubblici che fino ad ora hanno reso molto meno delle aspettative. Il decreto, una delle condizioni poste da Ethiad per i matrimonio con l’ex compagnia di bandiera, rischia di essere illegittimo e di essere impugnato a Bruxelles dalle compagnie aeree europee. Pur non aumentando il numero dei movimenti che rimarrebbero di 18 all’ora i passeggeri passerebbero da 9 a 10 milioni a Linate. Si romperebbe cosi il delicato equilibrio ( operativo ed ambientale) raggiunto con il decreto Bersani di ripartizione dei voli tra Linate e Malpensa il cui tetto di 8 milioni di passeggeri è già stato abbondantemente superato». Sullo stesso tema si sono moltiplicati gli allarmi nelle settimane passate, a cominciare da quello dell’Unione Industriali di Varese (clicca qui per andare all’articolo).
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