Villa Mylius per 35 anni a Marchesi senza bando

Riunione delle commissioni cultura e lavori pubblici. il Pd critica l'iter seguito e il progetto

Ieri si è svolta la commissione congiunta lavori pubblici e cultura che doveva analizzare il progetto di affidamento per 35 anni di villa Mylius alla Fondazione Gualtiero Marchesi. La volontà del comune è quella di far gestire l’immobile allo chef e realizzare l’academia del gusto e della musica. Alla riunione era presente anche il sindaco Attilio Fontana. La giunta conferma la volontà di andare avanti. Il Pd critica la mancanza di un bando e l’iter seguito. Di seguito l’intervento di Luca Conte, vicecapogruppo del Pd. 


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Nella seduta congiunta delle Commissioni consiliari Lavori pubblici e Cultura di ieri 7 ottobre 2014, su nostra esplicita richiesta, si è finalmente potuto discutere il progetto di villa Mylius, che dal 2011 occupa il dibattito cittadino. Quello che ne esce è tuttavia, a nostro avviso, un quadro assolutamente preoccupante e desolante. L’amministrazione ha in modo del tutto discrezionale individuato un partner cui affidare villa Mylius per 35 anni a titolo gratuito, stanziando altresì 500.000 euro per la ristrutturazione dell’immobile, cui si aggiungono i due milioni di euro ad essa destinati dalla Regione Lombardia ed i fondi promessi dalla Fondazione Cariplo, la quale, in un primo momento, aveva bocciato il progetto, per ricredersi a pochi mesi di distanza. Un ingente sforzo economico pubblico a fronte di un progetto al momento inesistente. Privo, a detta stessa della Giunta, di uno studio sull’impatto turistico, economico e culturale sulla città, di un piano di sostenibilità economica, di una ripartizione dei costi di gestione e degli eventuali introiti, di una definizione di quale tra accademia di cucina e di musica sarà la realtà preponderante, di una definizione dei rapporti con gli attori locali, primo fra tutti il Liceo Musicale, della precisa previsione di fruizione pubblica della villa della previsione o meno all’interno della villa di attività a rilevanza economica. Continuiamo ad esprimere la nostra contrarietà, non certo nei confronti della Fondazione Marchesi, bensì nei confronti dell’iter seguito. Perché non pubblicare un bando anziché procedere ad una concessione diretta? Perché un così rilevante sforzo economico per poi procedere ad una concessione gratuita? Perché tanto impegno prima della definizione di un progetto preciso?
Luca Conte

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Ottobre 2014
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