Sciopero sociale, tensione a Milano
Scontri e tensione in tutta Italia. A Milano scontri in piazza Santo Stefano e in piazza Fontana
Una giornata di tensione a Milano nella giornata dello sciopero sociale indetto da Cobas, Cub, Usi e Adl Cobas, per dire «no alle politiche del governo Renzi e dell’Unione europea, al Jobs act, alla legge di stabilità e al piano di riforma della scuola». In 25 città italiane hanno sfilato migliaia di manifestanti, studenti, precari, immigrati, aderenti ai centri sociali, coordinamenti dei lavoratori autonomi.
A Milano, il corteo composto da studenti e antagonisti si è scontrata con le forze dell’ordine che impedivano l’accesso verso il Duomo in piazza Santo Stefano (foto dal web).
Gli studenti, schierati dietro uno striscione e con indosso dei caschetti rossi da cantiere, hanno cercato di forzare il cordone composto da agenti e carabinieri che li hanno respinti sparando dei colpi di lacrimogeni e menando colpi di manganello.
Altri scontri nei pressi dell’Arcivescovado in piazza Fontana con gli studenti che hanno tentato di forzare il blocco delle forze dell’ordine e sono stati respinti. In tutto ciò tre finanzieri sono rimasti leggermente feriti: due a una mano e uno a una gamba per lo scoppio di grosso petardo.
I leader sindacali di Fiom e Cgil presenti al corteo, Landini e Camusso, hanno ribadito la loro contrarietà al Jobs act. «La possibile mediazione è una presa in giro. Serve solo a quei parlamentari per conservare il loro posto, non serve ai lavoratori e alla difesa dei loro diritti». Susanna Camusso sullo stesso punto ha detto: «Non è un voto di fiducia che cambierà il nostro orientamento e la nostra iniziativa. Non ci pare che quella mediazione sia una risposta per mantenere la difesa dei diritti che noi facciamo».
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