“Sono un Bosetti, ma gioco a calcio”
Andrea arriva da una famiglia votata al volley, è fratello di due azzurre ma preferisce usare i piedi. E tiene a dire: «Sono sempre stato libero di scegliere la mia strada»
Ci sono famiglie che hanno un legame unico con una disciplina e una di questa non può che essere la famiglia Bosetti di Albizzate: papà Giuseppe, mamma Franca Bardelli e tre figlie, di cui Caterina e Lucia punti fermi della nazionale, tutti strettamente coinvolti nel mondo della pallavolo.Tutti tranne Andrea. Sin da piccolo, infatti, l’unico maschio in mezzo a tre sorelle ha preferito prendere la palla a calci piuttosto che con le mani e ora che ha 23 anni continua a divertirsi sui campi sportivi della provincia di Varese con buoni risultati.
Andrea, come si è avvicinato al mondo del pallone?
«Ho iniziato a giocare con gli amici di infanzia all’oratorio e da allora ho sempre continuato a preferire il calcio. E dopo i campetti sono cresciuto nei settori giovanili di Solbiatese e Soccer Boys».
Qual è stata la sua carriera senior fino ad ora?
«Nei campionati maggiori ho vestito le maglie di Sommese, Bustese, Gavirate e ora sono alla Castellanzese. Sono un difensore centrale che fa della stazza – è alto 190 centimetri ndr – la dote migliore. Non mi ritengo un giocatore forte, ma neanche scarso. Le mie stagioni migliori le ho vissute a Gavirate dove, oltre a risultati sul campo positivi con due playoff disputati, abbiamo creato un gruppo unito. Una amicizia che prosegue visto che siamo tutt’ora in contatto tra di noi».
Com’è stata presa in famiglia la sua decisione di giocare a pallone e non a pallavolo?«I miei genitori hanno sempre appoggiato le strade che ho intrapreso: hanno sempre voluto che facessi sport ma il fatto che abbia scelto il calcio come disciplina personale non è mai stato un problema. Tutto questo nonostante io non segua molto la pallavolo: anche le mie sorelle, dal vivol, le avrò viste giocare solo in un paio di occasioni».
A proposito di sorelle: come ci si sente ad averne ben due – Lucia e Caterina – che sono tra le più forti giocatrici al mondo?
«Sono ovviamente contento per loro, visto che stanno ottenendo grandi risultati personali sotto rete. E non sono per niente invidioso: non ho avuto una carriera da calciatore paragonabile alla loro, ma sono tranquillo e felice di quello che faccio».
Figli di un gol minore – Tutti gli articoli della nostra rubrica che racconta il lato nascosto del "pianeta calcio"
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