Consiglio comunale aperto per la Tosi
Il primo cittadino Centinaio annuncia un'assise aperta a tutti i protagonisti della vicenda per riaccendere i riflettori su una importante azienda che rischia di chiudere impoverendo l'intero territorio dell'Altomilanese
Il sindaco di Legnano Alberto Centinaio torna sulla vicenda della Franco Tosi e dei suoi oltre 300 operai in cassa integrazione. Il primo cittadino ha annunciato un consiglio comunale aperto per tronare ad accendere i fari su questa realtà industriale che, in mancanza di una soluzione a breve attraverso gli investitori, rischia di chiudere i battenti privando non solo Legnano di un’importante realtà industriale all’avanguardia.
«Sono settimane decisive per il futuro della Franco Tosi e dei suoi dipendenti. L’incontro che si è svolto a Roma giovedì scorso ha fatto emergere un quadro di grande incertezza a fronte di offerte che suscitano serie preoccupazioni sia per la salvaguardia dei posti di lavoro, sia per la permanenza del marchio Franco Tosi nel nostro territorio nel medio e lungo periodo. In questo momento è quanto mai urgente che l’intera città si stringa attorno alla sua fabbrica mettendo da parte ogni inutile polemica. E’ per questo motivo che ho valutato l’opportunità di tenere in tempi rapidi un Consiglio comunale straordinario e aperto da svolgersi all’interno della fabbrica di piazza del Monumento, e in questa sede individuare azioni mirate e concrete in grado di delineare un futuro certo per la Franco Tosi. Il commissario straordinario Andrea Lolli, da me interpellato, ha dato la sua piena disponibilità ad ospitare in una sede adeguata tale incontro. Nel tardo pomeriggio, d’intesa con il presidente del Consiglio comunale Michele Ferrazzano, ho inoltre informato i capi gruppo consiliari chiedendo loro di fissare una data la più vicina possibile. Alla seduta saranno invitate tutte le rappresentanze sindacali e datoriali, i parlamentari e i consiglieri regionali del territorio, le associazioni di categoria, i sindaci della zona, il mondo del volontariato e tutti coloro a cui sta a cuore il futuro della Franco Tosi. Mi auguro che ciascuno faccia la propria parte per difendere uno dei simboli del lavoro legnanese».
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