Identificati i tre killer della strage

A rivelarlo sono alcuni giornali francesi. I tre uomini sarebbero stati localizzati a Reims dalle forze dell'ordine d'Oltralpe

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Le copertine satiriche di Charlie Hebdo 4 di 18

Potrebbero essere due franco-algerini di 32 e 34 anni, tornati in Francia quest’estate dopo aver trascorso un periodo a combattere in Siria e un terzo uomo di 18 anni, senza fissa dimora, i responsabili dell’attentato avvenuto questa mattina nella redazione del settimanale francese Charlie Hebdo, costato la vita a 13 persone. A rivelarlo è il sito internet Le Point, mentre secondo il quotidiano Liberation i terroristi sarebbero già stati localizzati dalle forze dell’ordine d’oltralpe.
I tre, tutti provenienti dalla città di Gennevilliers, sarebbero stati individuati a Reims, ma manca ancora la conferma dell’arresto da parte del ministro dell’Interno
Le Figaro aggiunge che si tratta di due fratelli sulla trentina, mentre il terzo uomo che avrebbe appena 18 anni, potrebbe averli aiutati. Uno dei due sospetti, dice sempre Le Point, era già stato processato nel 2008, nell’ambito di un’operazione contro una filiera jihadista irachena basata nel 19/o arrondissement di Parigi.

Una strage nella redazione parigina del giornale satirico Charlie Hebdo: uomini incappucciati e vestiti di nero sono penetrati nella sede del giornale satirico francese dove hanno aperto il fuoco con dei kalashnikov nella mattinata di oggi, mercoledì 7 gennaio.
Sono 12 i morti e numerosi feriti, alcuni dei quali gravissimi. Alcuni dipendenti si sono rifugiati sul tetto per sfuggire ai colpi. Gli assalitori sono fuggiti e posti di blocco sono stati attivati in tutta Parigi.

Tra i morti due agenti di polizia e 10 dipendenti del giornale, tra cui i disegnatori Cabu (Jean Cabut, 76 anni), Charb (Stéphane Charbonnier, 47 anni), Tignous (Bernhard Verlhac, 47 anni) e Wolinski (Georges Wolinski, 80 anni). Morto anche l’economista Bernard Maris, collaboratore di Charlie Ebdo e presente alla riunione di redazione.

Agghiacciante il presagio contenuto nell’ultima vignetta del direttore di Charlie Hebdo, Charb:


La sede di Charlie Ebdo è in Rue Nicolas Appert, nell’undicesimo arrondissement, poco a nord di Place des Vosges e di Bastille. In corso al momento dell’attentato c’era la riunione di redazione, iniziata intorno alle 10 come ogni mercoledì mattina.

Messaggi di cordoglio e solidarietà alle vittime, ai famigliari e alla Francia tutta sono arrivati da tutti i capi di Stato e i ministri del mondo. Tra i primi la Casa Bianca, l’inglese David Cameron e l’italiano Matteo Renzi, che come ministro Paolo Gentiloni ha parlato di infame assalto terrorista, di orrore e di sgomento.

Duro il commento dell’Imam di Drancy, Hassen Chalghoumi, davanti alla sede del settimanale Charlie Hebdo: «Sono dei diavoli. Tante volte ho lanciato l’allarme sui rischi di radicalizzazione. Non è solo un orribile oltraggio alla libertà di stampa ma è un attacco a tutto il Paese. Ma non dobbiamo fare alcuna amalgama tra l’Islam e questi barbari».

Il presidente francese Francois Hollande è arrivato sul posto dell’attentato poco dopo la diffusione della notizia:

«È terrorismo, non c’è dubbio», ha detto il presidente, che ha espresso «’cordoglio per le vittime, sia giornalisti che poliziotti’». Hollande ha aggiunto che  «diversi attentati sono stati sventati nelle scorse settimane». Il capo dell’Eliseo ha invitato il Paese a mostrarsi unito: «Dobbiamo reagire con fermezza, ma con uno spirito di unità nazionale. Dobbiamo essere compatti, mostrare che siamo un Paese unito. Siamo in un momento difficile: molti attentati erano stati evitati, sapevamo di essere minacciati perché siamo un Paese di libertà».  Il presidente francese parlerà alle 20 dall’Eliseo.

È stato deciso l’immediato aumento del livello di allerta attentati terroristici in tutta l’Ile-de-France e a Parigi. Polizia e gendarmi sono stati schierati davanti a scuole, edifici pubblici e redazioni di giornali. Tutte le risorse sono state mobilitate per identificare gli autori dell’attentato, ha detto il ministro dell’Interno Bernard Cazenueve dopo la riunione interministeriale delle 14.

da repubblica.it

Due uomini in nero si vedono anche in una foto scattata e postata su Twitter immediatamente dopo la sparatoria, quando i due hanno aperto il fuoco su una macchina della polizia intervenuta su posto. Terribile il video che riprende gli attentatori che sparano ad un agente di polizia e lo freddano sul marciapiede prima della fuga su un’auto nera (non pubblichiamo il video per la crudezza delle immagini)

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Gennaio 2015
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