Spionaggio a scuola, telecamere “illegali” puntate sui prof

Perquisizione della polizia all'Isis Keynes. Trovate delle videocamere nascoste che sarebbero state utilizzate per sorvegliare i lavoratori dell'istituto. Indagato il direttore amministrativo

Spionaggio nei confronti dei professori. E’ l’ipotesi investigativa che sta seguendo la Digos della questura di Varese, guidata dal dirigente Gianluca Solla, per spiegare un caso pressoché unico di controllo sui lavoratori, scoperto qualche giorno fa in una scuola della provincia, l’Isis Keynes di Gazzada Schianno.

QUATTRO VIDEOCAMERE
Allertati da una fonte confidenziale, i poliziotti si sono recati per una perquisizione nell’istituto scolastico, sabato scorso, poco dopo la fine dell’orario di lezione e hanno scoperto quattro telecamere, mai autorizzate dalla dirigente scolastica, posizionate in sale di colloquio e corridoi.

Una telecamera nascosta era stata piazzata nell’ufficio del dirigente amministrativo: aveva anche la ricezione audio, dunque era in grado di captare le conversazioni; le altre piccole telecamere erano state invece posizionate in segreteria, nella sala di ingresso, e nella sala dove si svolgono i colloqui tra genitori e professori.

INDAGATO E REATI
La persona sospettata
di aver fatto installare le telecamere è proprio il direttore amministrativo P. L., 63 anni: la Digos ha trovato le telecamere ad un’altezza di quasi tre metri, collegate con fili che comunicavano con un server; il quadro di comando centrale, secondo gli investigatori, si trovava nel computer del dirigente, da cui si potevano ottenere registrazioni e filmati dei vari ambienti scolastici.

L’accusa è di aver violato i divieti di registrare in segreto che cosa facciano i lavoratori, in pratica di aver violato lo statuto dei lavoratori. Non è un caso che si contesti questo reato, dato che l’attività di spionaggio sembrava rivolta ai professori e non agli alunni. Non c’erano infatti microspie nelle aule e nemmeno nei bagni.

LA DIFESA: ERANO PER I FURTI
Il sostituto procuratore Sara Arduini, che coordina l’inchiesta, ha fatto sequestrare le piccole telecamere e il computer
. Il dirigente indagato ha però fornito una sua versione dei fatti, che probabilmente sarà alla base della futura linea difensiva: ha dichiarato alla polizia, in sostanza, di aver fatto installare il sistema per paura dei furti nella scuola. La preside è apparsa sconvolta e ha dichiarato alla questura di non aver mai saputo nulla. Stando alle indagini, le telecamere sarebbe costate circa 4mila euro, pagate coi soldi della scuola. Gli investigatori stanno cercando di capire cosa ci sia sotto. E se vi siano stati contrasti, in passato, tra i professori e il dirigente. L’indagato ha un precedente in cronaca: nel 1991, da dipendente della Provincia, fu arrestato per una vicenda che riguardava tangentopoli e la case di riposo, ma si tratta di fatti che non hanno nulla a che vedere con l’indagine di oggi. Era stato poi riabilitato e aveva potuto riprendere servizio. L’episodio arriva come un fulmine a ciel sereno in una scuola apprezzata, e molto ben organizzata, dove i ragazzi hanno un tasso di soddisfazione molto alto. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Gennaio 2015
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