Cari comitati, quante bugie sull’inceneritore

Un cittadino prende posizione nei confronti delle tesi avanzate dalle varie aggregazioni che chiedono lo spegnimento dell'impianto a favore di alternative ecologiche di trattamento dei rifiuti: "Dove sono i dati tecnici?"

Dentro l'inceneritore di Borsano (inserita in galleria)

Riceviamo e pubblichiamo l’opinione di un cittadino in risposta a quanto sostenuto dai comitati contro l’inceneritore sia in termini di gestione dei rifiuti che in termini di ricadute occupazionali.

Egregi rappresentanti dei Comitati Cittadini

ancora una volta mi trovo a dover leggere vostri comunicati che, come sempre sono pieni di imprecisioni e falsità. Sono un liberale e come tale favorevole alla libertà di pensiero ma sono totalmente contrario alla strumentalizzazione da Voi fatta a mezzo stampa di certi argomenti.
Invece di aiutare i cittadini a capire che cosa sta succedendo continuate a creare disinformazione con l’intento di pilotare l’opinione pubblica a vostro favore e questo non è accettabile.

Dite che non avete mai sottovalutato il problema dei posti di lavoro ma vi siete sempre ben guardati dal parlare del tema occupazionale nei Vostri comunicati in modo che l’opinione pubblica non fosse informata che intorno al termovalorizzatore ed al lavoro di 90 dipendenti diretti gravita anche un indotto costituito da aziende del Varesotto e dell’alto Milanese già fortemente provate dalla recessione nella quale versa il nostro Paese da alcuni anni. La chiusura del termovalorizzatore avrebbe un impatto sociale che volutamente continuate a non voler citare e rendere pubblico.

Le soluzioni sinergiche tra le aziende di raccolte rifiuti da Voi citate non sono in alcun caso garanti dell’occupazione perché si sa benissimo che quando si realizzano fusioni non si verifica mai un incremento lavorativo anzi quasi sempre si tramutano in tagli dei posti di lavoro come diretta conseguenza di una maggior efficienza delle attività. Continuate a mascherarvi dietro la scelta della maggioranza dei Soci ma siete Voi che per primi avete messo pressione alle Amministrazioni per agire in tal senso.

Citate in continuazione fantomatiche normative Europee senza citarne né i contenuti né cosa più importante i riferimenti…forse perché non esistono? Le Direttive Regionali sono in contrasto con quelle Nazionali ed è risaputo che prevalgono queste ultime. Dite che c’è stata una riduzione dei rifiuti che invece hanno avuto un incremento del 6% negli ultimi 5 anni; parlate di incertezza sui ricavi da energia, vapore, ecc. senza mai citare dei valori, delle cifre…forse perché confermerebbero che quello che dite non è vero?

Parlate di problemi ambientali senza menzionare le normative vigenti, i dati pubblici sulle emissioni di ACCAM, i dati delle centraline di rilevamento degli inquinanti posizionate sul territorio circostante i cui risultati non mutano quando l’impianto risulta fermo per manutenzione…forse perché rileverebbero che il vero problema ambientale del nostro territorio è dovuto al traffico automobilistico che tra l’altro avrebbe un incremento proprio come conseguenza alle alternative ad ACCAM proposte. Non avete mai citato casi documentati di lavoratori o di cittadini colpiti da malattie direttamente correlate alle attività di questo o altri termovalorizzatori…come mai? Forse perché non esistono?

Le alternative praticabili efficienti da Voi sbandierate ai quattro venti tipo “fabbriche dei materiali” effettivamente esistono sul territorio Nazionale (questa forse è l’unica cosa reale da Voi detta)…peccato che basta fare delle semplici ricerche su internet per sapere che sono tutte in stato fallimentare e che le tariffe da loro praticate sono di gran lunga superiori a quelle praticate da ACCAM e che a fare le spese di tutto questo sono i cittadini con le loro tasse. Ritengo che ai lavoratori non siano state fornite informazioni parziali e distorte…anzi se lavorano lì forse sono quelli che hanno a disposizione le informazioni più puntuali e corrette.

La citata raccolta differenziata superiore all’80% è un traguardo utopistico e non supportato da alcun dato tecnico/scientifico…anche qui per confutare quanto da Voi affermato basta documentarsi su internet e anche qui non citate alcuna fonte, alcun rapporto, alcuno studio a supporto di quanto dite.

La corretta informazione si fa basandosi e citando dati oggettivi scientifici/tecnici/economici e non accampando fantasiose soluzioni populiste che avrebbero come unica conseguenza quella di impattare sulla vita dei cittadini e di sperperare denaro pubblico per risolvere problematiche inesistenti.

di
Pubblicato il 02 Marzo 2015
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