Macchinari e impianti:la Cina guarda a Varese

Un settore che, sui mercati stranieri, vende per circa 2 miliardi. L’analisi della Camera di Commercio evidenzia la capacità di produrre valore aggiunto, pur in un contesto di crisi internazionale   

petrolvalves castellanza

In un quinquennio la Cina ha raddoppiato la richiesta di prodotti varesini nel settore dei macchinari e degli impianti Industriali: l’analisi della Camera di Commercio evidenzia che se nel 2008 il nostro export verso il paese asiatico valeva 86 milioni di euro, cinque anni dopo questo valore era salito a 164 milioni. Cifre che evidenziano la qualità produttiva e la capacità di penetrazione sui mercati stranieri, anche su quelli di più recente affermazione e in forte espansione come appunto la Cina, caratterizzanti un comparto storico dell’economia del nostro territorio.

(nella foto un impianto realizzato dalla Petrolvalves di Castellanza)

«Segno di una capacità operativa diffusa a 360 gradi nell’imprenditoria varesina – sottolinea il presidente della Camera di Commercio Renato Scapolan –. Analizzare questo settore vuol dire portare alla luce aziende che, non rivolgendosi al consumatore finale, talvolta non risultano così note al grande pubblico come la loro qualità e la loro capacità meriterebbero. Si tratta di soggetti essenziali a monte di filiere al servizio di produzioni più vicine all’acquirente. Così come il tessile per affermarsi ha avuto bisogno del supporto di chi ha creato i macchinari necessari per dar vita a tessuti e capi d’abbigliamento, lo stesso è accaduto anche nella filiera della plastica, in quella dell’elettrotecnica e in molti altri comparti come la meccanica e l’alimentare».

Così, le 1.055 imprese operative in provincia di Varese nel settore dei macchinari e degli impianti Industriali esportano per quasi 2 miliardi all’anno a fronte di 540 milioni di import. Un settore che quindi contribuisce alla positività complessiva della bilancia commerciale varesina per ben 1 miliardo e 424 milioni. Così, per ogni 100 euro importati, in questo settore ne esportiamo addirittura 364. E questo pur in un contesto di crisi. Difficoltà che si manifestano sul piano occupazione, con mille addetti in meno dal 2008. Resta comunque un indicatore di specializzazione superiore alla media lombarda: considerando quindi come indicatore quota 100 addetti su base regionale, sul nostro territorio, proporzionalmente, ci sono 120 persone che lavorano in questo comparto. Non solo, sono anche aziende con un buon indice di produttività: a fronte di 100 euro investiti in risorse umane, il ritorno per addetto è pari a 135 euro.

Quali sono allora le aziende della “top five” per fatturato dei macchinari e degli Impianti Industriali varesini? Al primo posto si colloca la Petrolvalves di Castellanza, specializzata nella produzione di valvole speciali per l’industria del petrolio e del gas, seguita dalla Sices Group di Lonate Ceppino, che opera nella progettazione, fabbricazione, montaggio e manutenzione di apparecchiature e impianti industriali. Sul terzo gradino del podio c’è invece la Gardner Denver, impresa che a Lonate Pozzolo vende compressori industriali, mentre quarta per fatturato è la Luigi Bandera, che a Busto Arsizio produce macchinari per la estrusione delle materie plastiche, seguita da un’altra storica azienda bustocca come la Ercole Comerio, che risalendo al 1885 ha sviluppato macchine e impianti per la produzione della gomma e delle materie plastiche, ma anche per l’industria del tessuto non tessuto e applicazioni speciali.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Aprile 2015
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