Peculato, condannato l’ex ad di Sogeiva

Viaggi e spese personali. Piero Palmucci era in quota An e fu lo stesso cda della società subentrante, Prealpi Servizi, a segnalare gli ammanchi

repertorio tribunale varese

L’ex amministratore delegato di Sogeiva, la società a capitale misto pubblico e privato che si occupava della depurazione delle acque, poi confluita in Prealpi Servizi, è stato condannato a 2 anni e 8 mesi di carcere per il reato di peculato.

Il manager

Piero Palmucci, all’epoca in quota An, fu accusato di aver usato la carta di credito aziendale per spese personali, tra cui anche viaggi. Il pm Agostino Abate, che ha condotto l’inchiesta fin dal 2007, ha quantificato in circa 120mila euro le spese fuori sacco, diciamo così, e nel processo tenutosi oggi davanti al gup Vito Piglionica, con il rito abbreviato, ha chiesto 5 anni di carcere per l’ex amministratore pubblico. lo stesso cda di Prealpi Servizi aveva segnalato all’epoca gli ammanchi.

Il giudice ha riconosciuto il peculato, anche in considerazione delle stesse dichiarazioni fatte da Palmucci, il quale aveva da tempo riconosciuto che alcune spese non avevano giustificativi, quantificando tuttavia in maniera differente gli ammanchi e risarcendo di tasca propria con 30mila euro.

L’avvocato difensore Fabio Fedi commenta: «Il giudice ci ha riconosciuto le attenuanti generiche e non ha accolto la richiesta che proponeva come aggravante l’appropriazione di una somma rilevante. Faremo ricorso in appello, ma intanto è stato riconosciuto il buon comportamento processuale del mio assistito». La difesa aveva chiesto la derubricazione del reato contestando che Sogeiva avesse natura prevalente di bene pubblico. Se il giudice le avesse dato ragione sarebbe decaduto il peculato e si sarebbe arrivati all’appropriazione indebita, reato prescritto. Fedi aveva chiesto in subordine la concessione della attenuanti generiche entro 2 anni , con la sospensione della pena.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 14 Aprile 2015
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