Terremoto a Kathmandu, gravi danni e centinaia di morti
L'onda sismica è stata registrata anche a Varese, 10 minuti dopo la scossa in Nepal: i sismografi varesini hanno continuato ad oscillare per tre ore

Una forte scossa di terremoto di magnitudo 7.9 ha colpito il Nepal, danneggiando e facendo oltre 1500 morti in particolare a Kathmandu, capitale del Paese asiatico. Il sisma è stato registrato chiaramente anche dal sismografo dell’Osservatorio Schiaparelli, al Campo dei Fiori a Varese
L’epicentro del terremoto si trova tra Kathmandu e la città di Pokhara, a nord-est della capitale. Solo a Kathmandu, secondo fonti locali della Cnn, ci sono 150 vittime accertate. In tutto 1.130 persone sono morte e 1.700 sono rimaste ferite, tra Nepal e India (stima delle ore 18.30).
Terrible #earthquake in #Nepal. Just saved ourselves. Don’t know how many killed. Roads are blocked already. pic.twitter.com/qsxITz0n1P
— Guna Raj Luitel (@gunaraj) 25 Aprile 2015
Il sisma ha distrutto anche la torre Dharahara, uno dei monumenti più importanti di Kathmandu, patrimonio Unesco. La torre, conosciuta anche come Bhimsen Tower, era di nove piani ed era alta quasi 62 metri, nel crollo avrebbe travolto centinaia di persone.
Il sisma è avvenuto alle ore 8.11 (ora italiana) del 25 aprile: le prime onde sono giunte a Varese alle 8.21, i sismografi dell’Osservatorio Schiaparelli hanno continuato a oscillare per oltre tre ore, a causa dell’intensità del sisma che ha raggiunto 7,9 magnitudo. In epoca storica un terremoto di magnitudo 8 si era registrato nella Regione nel 1934, al 15 gennaio, devastando le città di Kathmandu, Munger e Muzzafapur.
L’onda sismica ha provocato anche una vasta valanga sull’Everest, dove si trovano diverse spedizioni alpinistiche: al di là del possibile coinvolgimento nella valanga, le spedizioni devono fare comunque i conti con uno scenario complesso. Una testimonianza viene per esempio dall’alpinista Marco Confortola: «Cambiano le priorità , adesso il vero obiettivo è capire come scendere da qui e non più salire . Non sappiamo cosa ci aspetta nei villaggi sottostanti» spiega Confortola in un posto sulla sua pagina Facebook. «Abbiamo sufficiente cibo per rimanere al Campo Base e per non distogliere l’uso degli elicotteri impegnati in situazioni ben peggiori della nostra. Abbiamo appreso la notizia dei tanti morti e dei feriti che sono stati coinvolti in tutto il Nepal , rivolgiamo una preghiera a tutti loro . Adesso con calma cercheremo di capire come comportarci e come poter scendere. So che il disastro e’ anche all’Everest e un pensiero va anche ai molti amici che si trovano li».
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