Cori razzisti contro Boateng, assolti in appello i tifosi della Pro Patria
Sentenza ribaltata per i sei sostenitori tigrotti processati per ingiurie xenofobe nei confronti dei giocatori di colore del Milan, durante la partita amichevole con i bustocchi del gennaio 2013
La Corte d’Appello di Milano ha prosciolto i sei tifosi della Pro Patria dall’accusa di aver rivolto cori ingiuriosi aggravati dalla xenofobia nei confronti del giocatore di colore del Milan Kevin Prince Boateng durante l’ormai celeberrima partita amichevole terminata anzitempo, per l’uscita dal campo dei rossoneri, Pro Patria-Milan del 3 gennaio 2013.
Caduta già al termine delle indagini preliminari l’ipotesi dell’istigazione al razzismo in violazione della legge Mancino era rimasta quella di ingiuria aggravata dal fatto che è stata commessa in più persone e dalla xenofobia. Per questo il pubblico ministero Mirko Monti aveva ottenuto la condanna da parte del tribunale di Busto Arsizio a pene che variavano dai 40 giorni ai 2 mesi.
Verdetto sovvertito in appello, dunque, perchè «il fatto non sussiste». Soddisfatto l’avvocato Alberto Talamone che ha interpretato così la decisione del giudice: «Premetto che apprezzo moltissimo il procuratore generale Pietro De Petris che ha sostenuto l’accusa parlando di una responsabilità, mi si passi il gioco di parole, “corale” per il coro ma credo che per il giudice non ci sia la prova che i “buu” abbiano contenuto ingiurioso».
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