Sinistra Unita scrive ai samaratesi
L'intervento della lista della sinistra, tra critica all'amministrazione uscente e una proposta politica alternativa al centrodestra e al centrosinistra guidato dal Pd

Sinistra Unita per Samarate scrive ai cittadini samaratesi, per illustrare alcune proposte di programma, evidenziare le mancate promesse dell’amministrazione uscente, ma anche per spiegare la proposta politica, alternativa al centrodestra ma anche al centrosinistra di marca renziana
Care e cari Samaratesi,
… e si torna, dopo cinque anni, a votare. Con la certezza che il cambiamento così tanto invocato passa attraverso la vostra scelta, passa attraverso la vostra decisione. La vostra e quella di nessun altro.
Siete gli unici che possono buttarsi alle spalle questi anni targati Leonardo Tarantino di promesse non mantenute, di immobilità, di svendita delle nostre proprietà e del nostro territorio. E lo potete fare dando fiducia alla nostra squadra, Sinistra Unita per Samarate, che mette assieme giovinezza con esperienza, cuore e cervello, passione e impegno, trasparenza e coerenza e che, in questi anni, ha assistito ai tanti proclami mai realizzati, all’intorpidimento di una città che perde la sua natura sociale, la sua voglia di essere una comunità viva e solidale.
Il “Polo della Cultura” in via Dante resta un bel sogno, la nuova palestra di via Borsi non è pervenuta, la casa di riposo per i nostri anziani sta nel regno dell’immaginazione, così come la tanto decantata piscina comunale (quanto non necessaria), il taxi azzurro è stato soppresso, la presenza della polizia locale sulle strade non è stata potenziata, le piste ciclabili non sono state implementate e la loro manutenzione è un’utopia, del wi-fi che doveva coprire il territorio comunale nemmeno l’ombra, le strade ed il verde pubblico sono spesso abbandonati a loro stessi.
Sono, in compenso, state svendute ai privati, ben sotto il prezzo di mercato, le nostre farmacie e la Azienda Servizi Comunali, che gestiva la nostra acqua e il cimitero, è stata liquidata. Il Piano di Governo del Territorio è stato approvato, per manifesta incapacità, con tre anni di ritardo, perdendo così la possibilità di operare una vera e propria pianificazione.
E in tutto questo il Partito Democratico, negli ultimi cinque anni, ha svolto la sua timida ed impacciata opposizione, tutto concentrato nel mantenere i suoi equilibri e nell’ammortizzare le varie faide interne piuttosto che occuparsi dell’interesse delle cittadine e dei cittadini. I renziani hanno, ancora una volta, trionfato, scacciando la sinistra e scegliendo l’isolamento, la conservazione, l’immobilismo.
La stessa identica componente renziana che fa il tifo per il Jobs Act, per la precarietà del lavoro, per l’abolizione dell’articolo 18, per la violenza sulla nostra Costituzione, per la legge truffa elettorale, per la cementificazione dello Sblocca Italia, per le liste “impresentabili” in Campania, per la fine della scuola pubblica italiana.
Vi chiediamo un voto a sinistra, vi chiediamo un voto di sinistra.
Un voto per dare voce e forza alle lavoratrici e ai lavoratori, ai giovani, agli anziani, ai ceti popolari e alle minoranze. Un voto per difendere e migliorare lo stato sociale, il territorio e l’ambiente. Un voto per difendere la nostra Costituzione.
Non esiste alcun cambiamento se non si decide di diventarne protagonisti, se non si decide di abbandonare la routine quotidiana, la sicurezza di ciò che è familiare, la tranquillità della ripetizione.
Noi ci proponiamo a voi come quel cambiamento, come l’unico cambiamento serio e responsabile, non coinvolto nel sistema dominante delle larghe intese nazionali tra centro-sinistra e centro-destra, capace di agire e di proporre, non solo di contestare, e con una chiara e limpida matrice politica di sinistra.
Diceva Sandro Pertini: «Per me libertà e giustizia sociale costituiscono un binomio inscindibile: non vi può essere vera libertà senza giustizia sociale, come non vi può essere vera giustizia sociale senza libertà. Ma la libertà senza giustizia sociale può essere anche una conquista vana. Mi dica, in coscienza, lei può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli e educarli? Questo non è un uomo libero. Sarà libero di bestemmiare, di imprecare, ma questa non è la libertà che intendo io.»
Un fraterno saluto, le donne e gli uomini di Sinistra Unita per Samarate.
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