Gli intrecci di Farinone, Alfonsi e D’Auria a “Suoni d’acqua”
Il trio (chitarra e percussioni) terrà un concerto al museo etnografico Della Valle Di Muggio a Cabbio
Venerdì 17 luglio presso il museo etnografico Della Valle Di Muggio a Cabbio (Canton Ticino) si terrà il secondo incontro con Suoni D’Acqua 2015, rassegna musicale organizzata dall’associazione Musica nel Mendrisiotto. Alle 18 si terrà la conferenza di Marcello Sorce Keller sul tema “Collaborazioni Strumentali – Un po’ di storia e un pizzico di filosofia sul quando, come e perché si fa musica assieme”, a seguire sarà offerto un buffet curato e offerto dal Museo Etnografico e alle 20 e 45 il grande appuntamento musicale con il concerto di “In3recci”, ovvero Peo Alfonsi, chitarra classica e acustica, Claudio Farinone, chitarra classica a 8 corde, baritono e flamenca , e Francesco D’Auria, percussioni.
Il duo di chitarre è una formazione che da sempre attira compositori e virtuosi vicini al mondo della sei corde. L’aspetto multiforme, l’ampia gamma timbrica e la possibilità di giocare a specchio, aprendone l’estensione pressappoco come un pianoforte, rendono questo intreccio sonoro estremamente interessante e sorprendente. È da questa idea che prende vita il progetto IN3CCI, voluto da due chitarristi eclettici e affini nel percorso musicale e accomunati dalla ricerca costante di nuove strade nelle quali confluiscono armonicamente i terreni dell’improvvisazione, della composizione, della ricerca timbrica. entrambi provenienti dall’esperienza accademica di conservatorio, fanno convergere nella loro musica i linguaggi del jazz, l’esperienza classica, i profumi della cultura mediterranea, senza apparenti barriere di stile ma con l’accesa curiosità di scoprire nuovi percorsi. Il loro panorama sonoro si forma sull’impiego di tipologie di strumenti differenti, che ne allargano a dismisura la suggestione timbrica. La chitarra classica tradizionale si arricchisce di due corde supplementari sul registro basso, non solamente come ampliamento dell’estensione ma come possibilità di sonorità inconsuete. La chitarra baritono è simile a uno strumento tradizionale ma è più grande e suona in un registro più grave di una quinta, producendo un suono quasi organistico, meditativo ed estremamente lirico ed espressivo, anche nei registri acuti. La chitarra acustica sfrutta la cristallinità del suo timbro visionario, giocando di contrasti. L’uso del plettro sulla chitarra classica, tecnica inconsueta in ambito accademico, crea un attacco e una presenza più incisivi. Infine, la chitarra flamenco profuma le sonorità con un colore mediterraneo e trasparente.
L’evoluzione del duo formato da Peo alfonsi e Claudio Farinone trova ora una felice apertura nell’inserimento di un nuovo elemento ritmico e timbrico, grazie alla presenza generosa di Francesco D’auria, artista multiforme e dalla fantasia inesauribile. Il suo set di percussioni è creato ad hoc per il contesto intimo del trio. La musica che ne scaturisce sfugge da ogni definizione di appartenenza, di stile, di genere, di modalità di esecuzione. È diversa ad ogni performance, pronta a cogliere nuovi spunti, giocando su forme strutturate e colorandosi dell’estemporaneità del momento.
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