Dal caldo agli insetti, la “tempesta perfetta” della siccità
La mancanza di piogge, le temperature troppo alte e i raccolti in anticipo. Questo (non) inverno rischia di causare drammatici al settore agricolo di tutto il nord Italia.
Lo smog che avvolge le città è solo la punta dell’iceberg dei pericoli che da qui a qualche mese potrebbero causare enormi problemi. I primi a tremare sono gli agricoltori che, attraverso Coldiretti, lanciano l’allarme legato ai rischi per i prossimi raccolti.
ACQUA – Il nemico numero 1 è la mancanza di piogge. Se da un lato i laghi si stanno svuotando, dall’altro sui monti non si stanno accumulando scorte di neve. Una situazione che sta coinvolgendo tutto il Nord Italia al punto che già oggi il Po è tre metri sotto il livello medio della stagione mentre la maggior parte dei laghi si sta avvicinando ai minimi storici.
TEMPERATURE – E se da un lato non piove, dall’altro fa troppo caldo. Un’anomalia che è evidente anche nelle temperature che sono salite a dicembre di 2,5 gradi sopra la media del periodo, dopo un novembre che aveva fatto registrare uno scarto analogo. Quindi non solo le montagne non fanno scorte di neve e ghiaccio ma anzi, la coltre di nevai e ghiacciai continua ad arretrare.
INSETTI – Ad aggravare il quadro sono (e saranno) gli insetti. I patogeni che attaccano le coltivazioni, normalmente, muoiono con il freddo invernale riducendo così il numero di insetti in primavera. Questa limitazione nella prossima stagione potrebbe essere insignificante al punto che le proiezioni di Coldiretti paventano forti infestazioni in arrivo.
RACCOLTI – Come se tutto ciò non bastasse, seri pericoli ci sarebbero nel caso in cui ora l’inverno decidesse di palesarsi, presentando anche gli interessi di due mesi di ritardo. Già oggi il grano seminato nei campi è molto più alto del normale e le gemme sulle piante sono rigonfiate, come fossero in prefioritura. Se in una situazione di questo tipo dovesse verificarsi un forte e improvviso abbassamento delle temperature, i raccolti potrebbero essere seriamente compromessi.
La situazione, dunque, è molto grave. Per evitare i drammi vissuti con le ondate di siccità del 2003, 2007 e 2012 «bisogna intervenire prima che sia troppo tardi», incalza il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, che ricorda come «gli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestano» tra siccità e alluvioni hanno causato «sull’agricoltura italiana negli ultimi dieci anni danni per 14 miliardi di euro». Una tempesta che quest’anno rischia di essere drammaticamente perfetta.
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