Vietare il burqa, anche Busto ci pensa

Anche a Palazzo Gilardoni si valuta l'ipotesi di rivedere il regolamento di Polizia Locale "sull'elusione della corretta identificazione". Sotto accusa il copricapo ultratradizionalista islamico

burqa donne

«Sono al vaglio del comandante della Polizia locale, dell’assessore e del sindaco eventuali ridefinizioni dei regolamenti di Polizia municipale al fine di meglio garantire la prevenzione di ogni possibile elusione alla corretta identificazione di ogni soggetto in città, sia esso negli uffici pubblici, sia esso in luogo pubblico».

Un giro di parole per annunciare che anche a Busto Arsizio si sta pensando di vietare il burqa. E’ contenuto in un comunicato dell’amministrazione comunale dedicato alle iniziative per la sicurezza, l’idea di ridefinire la questione del travisamento del volto allargandola anche al particolare vestiario diffuso nelle frange più tradizionaliste della religione musulmana.

A Busto sono almeno un paio i casi di avvistamenti di donne completamente coperte da testa a piedi e – sulla scorta di quanto avvenuto a Varese nei giorni scorsi –  si sta pensando ad una modifica del regolamento di Polizia Locale proprio su questo punto.

Di questo ma non solo si è parlato durante l’ultimo comitato per la sicurezza convocato dal prefetto a seguito delle recrudescenze terroristiche internazionali. L’incontro si è tenuto oggi presso palazzo Gilardoni che ha dato concretamente il via al processo di ridefinizione e ritualizzazione del patto per la sicurezza per la prima volta firmato anni fa, su proposta del Comune di Busto Arsizio. Nel corso dell’incontro si è avuto modo di sottolineare con particolare soddisfazione l’efficace e proficuo rapporto di collaborazione e sinergia tra tutti i rappresentanti delle diverse polizie e forze operanti su Busto e sul suo territorio.

E’ stata inoltre condivisa da tutti i presenti l’assoluta necessità di superare con determinazione una visione burocratica e difensiva del tema della sicurezza locale, in coerenza con l’atto di indirizzo proposto in giunta nell’aprile scorso dall’assessore Claudio Fantinati per consentire che la sicurezza locale, in uno con quella urbana e sociale, costituisca ispirazione del nuovo patto per la sicurezza che, necessariamente, dovrà fare i conti con le nuove disposizioni normative e legislative e per le quali la città di Busto Arsizio intende non lasciare nulla di intentato, anche attraverso tutte le vie istituzionali e politiche praticabili, affinché, pur nella straordinaria e inaccettabile ristrettezza delle risorse, gli operatori della sicurezza siano degnamente e adeguatamente supportati.

CONTROLLO DI VICINATO – La consapevolezza che il patto non si esaurisca in un fatto simbolico e burocratico, ma possa costituire un momento essenziale per ottimizzare e ridefinire priorità organizzative e preventive, culturali ed educative, sanzionatorie ed ispettive, è non solo suggerita dagli importanti risultati ottenuti sinora, ma ritenuta essenziale in quanto è convinzione di sindaco e amministrazione che mai come oggi i cittadini hanno necessità che chiunque, eletto o nominato in ruoli di responsabilità pubblica a difesa della libertà, della democrazia e anche dei corretti stili di vita di ciascuno di noi, debba far sì che tali valori non prescindano dalla libertà dalla paura.

E’ per questo che si è colta anche l’occasione per sottolineare il sempre più maturo atteggiamento e la sempre più consapevole azione di famiglie, imprenditori, cittadini, che, anche nelle ultime settimane, si sono efficacemente prestati ad un’azione di sensori del territorio, collaboratori delle forze dell’ordine, addirittura, in qualche caso, concreti ed efficaci rappresentanti della tutela della sicurezza e della legalità.

I molti risultati ottenuti, sia sul versante dell’immigrazione clandestina, che della prevenzione e consegna alla giustizia di molti rapinatori, confortano sempre più e ancor più stimolano a una concreta azione di rete. In questo sforzo, teso a migliorare le condizioni di vivibilità nei centri urbani, ma anche nelle zone più degradate o dismesse, vero presidio per una coesione civile e sociale sempre più auspicabile ha costituito l’intensificazione dei servizi di prossimità e di vigilanza di quartiere, soprattutto grazie alla maturata capacità dei cittadini di trasformarsi in acuti sensori ed osservatori.

LE TELECAMERE – Particolarmente efficace e da meglio inserire nel futuro e prossimo patto per la sicurezza per cui si è convenuto di operare e su cui già importanti passi sono stati effettuati in questi giorni, è la sempre più efficiente ed efficace rete di telecontrollo. E’ di questa settimana l’attuazione della prima fase di efficientamento e potenziamento del sistema con l’istituzione di ulteriori tre postazioni di telecontrollo (via Gaeta, via Galvani e piazza santa Maria). Attualmente il sistema di telecontrollo si basa su 46 punti tra loro coordinati e dalla settimana in corso, in stretta relazione tra di loro, in collegamento costante e con gestione da ogni punto di telecontrollo, sia presso la Polizia locale, che presso il commissariato di Polizia e il comando dei Carabinieri.

PATTO DI STABILITA’ – Il sindaco si farà parte attiva nelle prossime ore con specifica richiesta formale a tutti i parlamentari della zona affinchè quanto in queste ore, dopo l’approvazione della legge di stabilità al Senato, è stato anticipato a più riprese dal presidente del Consiglio e da molti parlamentari. E cioè che nel passaggio alla Camera e successivo perfezionamento al Senato verranno aumentate le risorse a disposizione della sicurezza, soprattutto per consentire un più dignitoso supporto strumentale e di investimento. Il sindaco sottolineerà anche la necessità che, anche per gli enti locali, nella rinnovata applicazione del patto di stabilità interno, nella logica del pareggio di bilancio, si dia concretamente seguito a quanto auspicato dal presidente Junker sulle spese per la sicurezza, e cioè la loro esclusione dal calcolo dei patti di stabilità.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 02 Dicembre 2015
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