Buon compleanno Sormani, luogo del cuore della città

Il 10 marzo la biblioteca compirà sessant’anni e per l’occasione si pensa ad un’iniziativa aperta a lettori e utenti

Varie Milano

Chi, fra gli studenti “milanesi”, almeno una volta non ha sentito parlare di lei, della Sormani.

Non c’era internet, e si diceva: “Prova a cercare in Sormani”. Oppure: “Devo andare in Sormani” per questo o quello. E non solo all’università: frotte di liceali e studenti delle superiori, qualche volta persino delle medie andavano dalle parti di Porta Vittoria per fare ricerche. Oggi la città vuole rendergli omaggio per i suoi sessant’anni.

Il 10 marzo del 1956 veniva inaugurata, nello storico palazzo in Corso di Porta Vittoria 6, la Biblioteca Comunale di Milano meglio conosciuta come “la Sormani”. Da quel momento è diventata uno dei “luoghi del cuore” della città.

Le sue sale hanno accolto generazioni di milanesi – e non solo – che hanno letto, studiato, guardato un film o che si sono semplicemente dati appuntamento davanti al suo austero portone.

“Ora ci stiamo preparando a festeggiare i sessant’anni della Sormani al servizio della città e desideriamo che tutti abbiano la possibilità di partecipare con un proprio contributo – dicono dalla storica biblioteca – . Attendiamo, dunque, ricordi, immagini, suggestioni che possano testimoniare e raccontare il segno che la nostra biblioteca ha lasciato nei suoi lettori”.

Una selezione dei documenti che perverranno sarà presentata alla città a marzo del 2016. Il termine per la consegna è il 30 gennaio 2016, mediante invio a C.Sormani60@comune.milano.it oppure, per posta, a: Direzione Biblioteca Comunale – Palazzo Sormani – Corso di Porta Vittoria, 6 – 20122 Milano.

Un po’ di storia

Con la denominazione di Civica, la Biblioteca Centrale ebbe sede presso il Castello Sforzesco fino al 1943.
Una tragica tappa nella sua storia è segnata dalla notte tra il 12 e il 13 agosto 1943, quando un bombardamento colpì il Castello e tutto il patrimonio librario (300.000 volumi) venne divorato dalle fiamme. Si salvarono solo i pochi volumi in prestito e la sezione periodici.
Dopo il disastro, lo sforzo dell’Amministrazione fu subito considerevole: dopo soli 45 giorni di forzata chiusura, la Civica riaprì al pubblico e in meno di 4 anni il suo patrimonio aveva già raggiunto i 75.000 volumi.
Il merito di questa fulminea ripresa fu dei milanesi, che fecero affluire copiose donazioni. I benefattori spaziavano dal mondo della nobiltà cittadina a esponenti della borghesia industriale, dalle istituzioni pubbliche a quelle private.
La compilazione dei cataloghi ripartì da zero e venne attrezzato un laboratorio di legatoria.
Al centro di questo imponente lavoro di ricostruzione c’era un grande quanto modesto bibliotecario: Giovanni Bellini (1892-1986).
Da lui partì la richiesta pressante di una nuova sede moderna e più spaziosa, e nel 1948 la decisione fu assunta: Palazzo Sormani. Anche nella fase di trasloco la Biblioteca Comunale non chiuse i battenti un sol giorno: man mano che si chiudeva un settore al Castello, veniva riaperto alla “Sormani”. L’inaugurazione avvenne otto anni più tardi: il 10 marzo 1956.
Nel 1981, per il venticinquesimo anniversario del trasferimento a Palazzo Sormani, Roberto Sambonet (1924-1995), protagonista della storia del design italiano, progettò un segno che identificasse la Biblioteca.
Il logo diventò in seguito il marchio rappresentativo di tutto il Sistema Bibliotecario e ancor oggi viene utilizzato come brand delle biblioteche comunali milanesi.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 20 Gennaio 2016
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